Rassegna stampa italiana ed estera del 12 dicembre 2017

Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:34:16

Dalla stampa italiana

 

Un ventisettenne immigrato del Bangladesh di nome Akayed Ullah ha fatto detonare un ordigno ieri a New York. Mentre camminava nel tunnel sotterraneo che congiunge Port Authority alla stazione della metropolitana di Times Square, scrive Mattia Ferraresi su Il Foglio, l’ordigno è esploso, ferendolo e stordendo leggermente alcune persone intorno a lui.

 

Secondo Gianni Riotta (La Stampa), “l’attacco di ieri a Port Authority sfibra i nervi a cittadini e polizia”.

 

“I governi europei sono consapevolmente complici delle torture e degli abusi su decine di migliaia di rifugiati e migranti detenuti dalle autorità di immigrazione libiche in condizioni spaventose”. Lo dichiara Amnesty International in un nuovo rapporto sulla Libia che verrà presentato oggi a Bruxelles (Avvenire).

 

L’Egitto ha fatto un altro passo verso la costruzione della sua centrale nucleare di Dabaa, la prima a sorgere in Africa dopo i due reattori sudafricani. Nella visita del presidente russo Vladimir Putin al Cairo sono stati firmati contratti per far avanzare il progetto che, lanciato nel 2015, al momento prevede la costruzione del primo dei quattro reattori già nel 2022 (La Stampa).

 

La Russia, scrive Repubblica, torna superpotenza in Medio Oriente: “Vladimir Putin non lo rivendica a parole, ma con un tour diplomatico studiato ad arte. Le tappe: Siria, Egitto e Turchia in un sol giorno, a dimostrare l'ampiezza e la varietà di alleanze nella regione”.

 

Dalla stampa francofona

 

Nonostante la condanna della decisione di Trump di riconoscere Gerusalemme capitale d’Israele , diversi paesi del Golfo, in primo luogo l’Arabia Saudita e il Bahrein, hanno aperto dei canali di dialogo con Israele. Sarebbe un modo di far fronte alla minaccia iraniana, ma «resta da vedere se le loro società sono pronte ad accettare la svendita della questione palestinese», scrive Nazeeha Said su Orient XXI.

 

Amnesty International ha accusato i governi europei di essere complici delle violenze ai migranti in Libia rimproverandoli dell’aiuto alla Guardia costiera libica implicata, secondo l’organizzazione, nel traffico di esseri umani (Le Figaro).

 

Putin ha fatto ieri tappa inattesa in Siria, dove si è preso il merito della vittoria contro lo Stato Islamico e ha avviato il ritiro delle truppe russe (Le Monde).

 

Dalla stampa anglofona

 

Questa settimana Putin è in Turchia per parlare con la sua controparte di molte questioni, tra cui il conflitto in Siria, il progetto energetico e di difesa, e anche la disputa su Gerusalemme (Al-Monitor).

 

L’accusa di Amnesty International ai governi europei è quella di voler fermare l’esodo di rifugiati dalla Libia, dove i migranti subiscono violenze e abusi, rendendosi così complici degli atti inumani che vengono loro inflitti nei centri di detenzione nordafricani (National Public Radio).

 

Diecimila libanesi e palestinesi attendevano ieri a Beirut la manifestazione di Hezbollah contro Israele in seguito alla mossa di Washington. Il leader del partito di Dio ha giurato di riportare la sua attenzione su Israele dopo essersi focalizzato sui combattimenti in Siria degli ultimi anni (Time).