Rassegna stampa italiana ed estera del 16 gennaio 2018

Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:34:37

Dalla stampa italiana

 

Nel corso di una conferenza congiunta con il ministro degli Esteri Angelino Alfano, il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha spiegato in cosa consiste la “rimodulazione” dell’impegno all’estero dei militari italiani: meno uomini in Iraq e Afghanistan in cambio di un accresciuta presenza in Niger, dove saranno presenti 470 uomini “con compiti esclusivi di addestramento” (Repubblica).

 

Marco Cochi su Eastwest mostra quanto siano attive le varie sigle del terrorismo islamista in Africa occidentale: “al Qaeda ha sostanzialmente mantenuto inalterata la sua capacità offensiva nella vasta regione”. In un anno si contano 276 attacchi terroristici.

 

Fayez al-Serraj, “l’uomo a cui la comunità internazionale affidava la speranza di riappacificare e unificare la Libia”, si sta dimostrando secondo Roberto Bongiorni (Il Sole 24 Ore) troppo fragile per assolvere al compito affidatogli. Nel Paese, infatti, proseguono gli scontri tra milizie.

 

Il Foglio pubblica un articolo sulla cittadina di Trappes, 30.000 abitanti a una trentina di chilometri da Parigi. In questa banlieue, un tempo feudo del partito comunista francese, si legge, oltre 60 persone sono partite per andare a combattere per lo Stato Islamico: “oggi, il vero luogo di convivialità non è il circolo di partito, bensì la moschea, dove gli imam radicali, lasciati predicare per clientelismo elettorale dai politici locali, hanno gioco facile nell’indottrinare i giovani al jihad armato”.

 

Dalla stampa francofona

 

Ahmed Chafik getta la spugna. L’ex capo di Stato maggiore dell’esercito egiziano ha rinunciato alla sua candidatura alle prossime elezioni presidenziali, fissate per il prossimo 26-28 marzo. Secondo Jamal Boukhari, Orient XXI, l’attuale presidente Abdel Fattah al-Sisi “sarà il candidato favorito”.

 

Jeune Afrique ha intervistato Moncef Marzouki, presidente della Tunisia tra il 2011 e il 2014. Marzouki, che oggi guida il partito di opposizione Al-Irada, ha affermato che la rivoluzione nel Paese non è ancora terminata. In materia economica si deve, insiste, accelerare il processo e trovare delle nuove soluzioni. Ad esempio, dice, è interessante il modello delle cooperative locali.

 

Women Now è un’associazione che aiuta le donne siriane rifugiate in Libano ad adattarsi alle condizioni di vita precarie. La Croix racconta il loro dolore in un villaggio libanese dove sono responsabili della sopravvivenza economica familiare.

 

Dalla stampa anglofona

 

L’Arabia Saudita ha proiettato il primo film in 35 anni. E questo è il titolo scelto (Mashable).

 

Un nuovo leader americano in ascesa tra i vertici di ISIS. Un’inchiesta di due anni identifica uno dei pochi americani nelle alte gerarchie dello Stato Islamico, e fa luce sulla dinamica della radicalizzazione (the Atlantic).

 

Un sindaco francese ha vietato di sostituire la carne di maiale nei pranzi della scuola, dicendo che in questo modo difende la laicità. Il primo cittadino, membro del Fronte nazionale, ha infiammato un dibattito già aperto sulla laicità e il posto dell’Islam in Francia (the Washington Post).