Lo sceicco del partito di Dio filo-iraniano descrive lo Stato Islamico come il maggiore pericolo che Hezbollah si sia trovata a combattere: “Chi, se non noi, può difendere il Libano e la Siria? Non certo la coalizione guidata dagli Stati Uniti”.

Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:10:44

“Isis è una minaccia esistenziale per il Libano e per Hezbollah”: è lo sceicco del partito di Dio filo-iraniano, Hassan Nasrallah, a descrivere lo Stato Islamico come il maggiore pericolo che la sua organizzazione si sia trovata a combattere. Il discorso è stato pronunciato a Beirut in una località segreta e trasmesso nelle piazze del quartiere di Dahie, roccaforte di Hezbollah, su megaschermi in coincidenza con il quindicesimo anniversario del ritiro israeliano dal Libano del Sud. “Isis è una minaccia esistenziale, senza precedenti, per noi e siamo pronti ad affrontarla con tutte le risorse necessarie - ha detto Nasrallah - perché nessun altro può difendere il Libano e la Siria, non certo la coalizione guidata dagli Stati Uniti”. “La nostra presenza crescerà ove necessario - ha aggiunto - faremo ciò che serve, siamo noi gli uomini per sconfiggerli”. Hezbollah è impegnato da inizio maggio in una aspra battaglia sui monti Qalamun, fra Siria e Libano, contro lo Stato Islamico e sebbene affermi di aver eliminato “centinaia di terroristi” i jihadisti sunniti continuano a minacciare la valle della Bekaa. È dal 2013 che Hezbollah impegna propri uomini in Siria per difendere il traballante regime di Bashar Assad. Valutazioni occidentali stimano in almeno 5000 i miliziani sciiti libanesi presenti in Siria, costituendo i reparti meglio addestrati ed armati a sostegno di Assad. Le recenti sconfitte del regime a Idlib nel Nord, Daraa nel Sud e Palmira nel Nord-Est hanno fatto apparire Assad più vulnerabile e Isis in grado di controllare metà della Siria. Da qui il discorso di Narsallah che preannuncia un ancor maggiore impegno di Hezbollah, anche dentro il Libano, contro Isis. La Stampa