Rassegna della stampa italiana ed estera del 30 luglio 2018

Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:55:28

Ieri, domenica 29 luglio, si è votato in Mali per le elezioni presidenziali. L’Obs scrive che il Paese è messo a dura prova non soltanto dal terrorismo e dalle milizie armate che colpiscono i civili, ma anche dai conflitti interni alle comunità e dalla corruzione dilagante che non risparmia nemmeno le forze armate. La cronaca degli avvenimenti e le testimonianze raccolte da Sarah Diffalah.

 

Nel 2005 a Kyangwali, nel distretto di Hoima in Uganda, Joseph Munyambanza viveva nell’insediamento per rifugiati, racconta al Sole 24 Ore. Per sopravvivere, bambini e ragazzi erano lasciati a loro stessi, ma a un certo punto cominciarono a insegnarsi a vicenda tutto quello che sapevano. Da questo piccolo esperimento è nata prima una scuola, finanziata con i soldi che ciascun ragazzo, lavorando, decideva di mettere in comune, poi un’associazione, Ciyota, e una rete di scuole che oggi sono tra le migliori del Paese.

 

Sono sempre di più i migranti provenienti dal Medio Oriente e dall’Asia Centrale che cercano di raggiungere l’Europa attraverso la rotta dei Balcani. Mersiha Nezic, inviata speciale di Libération a Izacic, in Boznia, pubblica un reportage dalla città che ospita un grande centro per i migranti, dove però il timore è quello di venirvi bloccati e di finire come la città di Calais in Francia.

 

I curdi continueranno il dialogo con il regime siriano di Damasco. Una coalizione arabo-curda, riporta La Presse de Tunisie, ha istituito insieme al regime un comitato che dovrà affrontare il tema della “decentralizzazione”, considerando le problematiche economiche, militari, giuridiche e politiche.

 

L’Onda Verde è quel movimento popolare che ha condotto proteste di massa contro il regime iraniano nel 2009. Da allora due leader del gruppo, Hossein Moussavi e Mehdi Karroubi, sono agli arresti domiciliari. Sembra però che la decisione di liberare le due guide riformiste sia stata presentata e che entro dieci giorni l’ayatollah Khamenei dovrà decidere se accoglierla o meno. Secondo Asianews, lo scopo di questa mossa è di unire la popolazione per creare un fronte unito davanti alle sanzioni degli Stati Uniti.

 

Il Primo ministro italiano Giuseppe Conte incontrerà oggi a Washington il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Repubblica riporta i temi caldi che i due tratteranno durante il loro dialogo, come i dazi commerciali e il rapporto con la Libia. Secondo Repubblica, la proposta di Conte di organizzare una “cabina di regia” mediterranea è una sfida agli altri Paesi europei.