Rassegna della stampa italiana ed estera del 15 giugno 2018

Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:54:57

Roland Lombardi, intervistato da Atlantico, espone le sue osservazioni sulla ricomparsa, dopo quasi due mesi, del principe ereditario saudita Mohammad Bin Salman. MBS, infatti, si è presentato alla partita di apertura dei mondiali di calcio 2018, Russia-Arabia Saudita, che si tengono a Mosca, proprio accanto al presidente russo Valdimir Putin. Ecco, a suo avviso, cosa significa questa apparizione.

 

Zaynab el-Bernoussi, Orient XXI, racconta la condizione delle donne musulmane in relazione alla tradizione dell’Islam. A partire dalla storia di Fatima Mernissi, una donna marocchina nata negli anni ’40 e cresciuta in un harem, l’articolo spiega come sono cambiati nel tempo alcuni aspetti della società nei confronti delle donne e lascia aperto il finale su quanto ancora c’è da fare.

 

Martedì 13 giugno, una coalizione guidata dall’Arabia Saudita ha attaccato la città portuale di Hodeida, in Yemen, porto strategico nella guerra in corso. La Presse de Tunisie approfondisce il significato dell’attacco in questo particolare momento della guerra e considera le reazioni dell’ONU e della Comunità Internazionale.

Mentre la battaglia per il porto di Hudaydah è iniziata, con le forze saudite ed emiratine all’attacco della città controllata dagli houthi, la BBC pubblica un riassunto dei passi che hanno portato lo Yemen nella gravissima crisi umanitaria in cui si trova.

 

Quando il presidente Trump, nel dicembre 2015, fece entrare in vigore il cosiddetto “Muslim ban”, il 48 percento delle persone interpellate da un sondaggio era favorevole. Ora, scrive l’Economist, un quinto degli americani sarebbe favorevole a togliere il diritto di voto ai concittadini di fede islamica.

 

Il caso Aquarius e la campagna italiana “chiudiamo i porti” hanno fatto molto discutere in tutta Europa. Slate, in un contributo di Philippe Boggio, approfondisce quanto avvenuto, sottolineando che la linea politica del Ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini era ben nota già in campagna elettorale e i giornali francesi non possono parlare di un gesto inaspettato. Inoltre, Boggio, spiega le dinamiche che si sono innescate tra Italia, Francia, Spagna e la nave Aquarius con a bordo centinaia di migranti.

 

La Turchia, scrive Marta Ottaviani su La Stampa, “ha il suo nuovo muro lungo il confine con la Siria”. Secondo quanto si legge, il muro serve anche a contenere l’afflusso di migranti ed è finanziato, almeno in parte, con fondi provenienti dall’Unione Europea.

 

Dopo aver perso, lo scorso ottobre, Deir Ez-Zor, sacche di resistenza dell’ISIS restano attive nelle zone confinanti con l’Iraq. È qui, si legge su Eastwest, che ora si concentrano le attività delle Syrian Democratic Forces contro l’ex Califfato. Partecipa all’avanzata, che ha subito un rallentamento dovuto all’operazione turca nel cantone di Afrin, anche un “battaglione internazionale” in cui è presente un volontario italiano.

 

I principali terminali petroliferi libici in Cirenaica sono stati chiusi ieri dopo che a sorpresa alcune milizie hanno sfidato le truppe del generale Haftar con un’operazione improvvisa e assolutamente imprevista, scrive Vincenzo Nigro su Repubblica. Sembrerebbe che le milizie che hanno attaccato i terminal facciano riferimento alle “guardie petrolifere” di Ibrahim Jadran e godano del sostegno del Gran Mufti di Tripoli.