Il pallone è stato centrale nelle proteste algerine del 2019. Numerosi slogan e cori del movimento che si è opposto al quinto mandato del presidente Bouteflika provenivano direttamente dagli stadi algerini. E anche il Marocco conosce bene questo fenomeno

Ultimo aggiornamento: 18/03/2024 12:44:25

Per questa puntata di T-arab facciamo un’eccezione: i cantanti del brano di oggi sono qualche migliaio. Un coro un po’ speciale, che si esibisce circa una volta a settimana dagli spalti degli stadi.

 

La relazione tra calcio e politica (araba e non) è assodata. Tutto è politica, figurarsi se non lo è lo sport-religione per eccellenza su entrambe le coste del Mediterraneo. E figurarsi se il pallone non abbia giocato un ruolo nelle proteste che hanno scosso il mondo arabo negli ultimi dieci anni. Su questa storia di amore tra calcio e politica in Nordafrica è stato scritto a profusione, tra studi accademici, libri, capitoli, interviste. Noi ci limitiamo a osservare che si tratta di un connubio pluridecennale, che fa dello stadio  l’incubatore di una nuova identità nazionale, luogo “sicuro” (o un non-luogo) dove poter protestare contro ingiustizie sociali, esprimere le proprie istanze, organizzarsi e catalizzare in un amplificatore potentissimo la vox populi.

 

Vox del popolo, appunto. Anche la relazione tra calcio e musica è abbastanza scontata: certe partite sono veri e propri concerti, e i cori (appunto!) dei tifosi i loro brani in scaletta. È noto come numerose canzoni vengano modificate, divenendo cori da stadio, i quali si basano spesso su temi popolari o appropriazioni musicali spontanee caratterizzati da testi immediati, melodie orecchiabili e semplici da memorizzare.

 

Bene. Ora basta unire i tre elementi: calcio, politica e musica (per la puntata di oggi, nel Maghreb). Non c’è bisogno di scavare nel ricco passato di questo trinomio, né nell’ultimo decennio. Prendiamo l’ultima manciata di anni: come questo video illustra brevemente, il gioco del calcio è stato centrale nelle proteste dell’Hirak algerino: il 22 febbraio 2019, decine di migliaia di algerini sono scesi in piazza per opporsi al presidente Bouteflika, in corsa per un quinto mandato. Numerosi slogan e cori del movimento provenivano direttamente dagli stadi algerini, a loro volta ispirati al folclore algerino popolare (chaabi). L’esempio più lampante? La canzone (vera e propria, non un semplice “coretto”) La Casa del Mouradia, che conta dieci milioni di visualizzazioni su YouTube, registrata nell’aprile 2018 da alcuni musicisti facenti parte degli Ouled El Bahdja, ultras della squadra di calcio di Algeri USMA. Il titolo “La Casa del Mouradia” fa riferimento alla cricca di ladri protagonisti della serie Netflix “La casa de papel” (“La casa di carta”), sostituita qui dagli inquilini della Presidenza algerina, che ha sede appunto a El Mouradia, zona lussuosa di Algeri.

 

Mediaticamente, si cerca sempre, per ogni “rivoluzione araba”, un “inno”, finendo spesso per scegliere canzoni di artisti che “piacciono” o “vendono”, ma che al massimo raggiungono un milione di visualizzazioni, metà delle quali provengono dall’altra sponda del Mediterraneo, curiosa di sentire che suono abbiano le proteste arabe.

 

Per una volta, con le canzoni firmate Ouled El Bahdja, in collaborazioni con diversi altri musicisti, si può realmente parlare di “inni popolari” delle proteste algerine, melodie che sono veramente conosciute dalla stragrande maggioranza delle persone che hanno partecipato all’Hirak.

 

Anche il Marocco conosce bene il trinomio calcio, politica e musica. Una canzone da stadio, in particolare, spicca sulle altre: Fi bladi daalmouni (“Nel mio Paese, mi opprimono”), anch’essa da dieci milioni di visualizzazioni YouTube. Scritta nel 2017 e cantata a gran voce dagli Ultras Eagles del Raja Casablanca, è divenuta virale grazie ad alcuni video di forte impatto circolati in internet.

 

Ciò che accomuna i brani algerini e marocchini è la loro transnazionalità: hanno viaggiato oltre i confini. Ma una differenza salta all’occhio: la canzone in Marocco è molto popolare, ed è stata portata all’attenzione anche da alcuni partiti politici d’opposizione, ma non è divenuta “l’inno” di nessun hirak.

 

Due canzoni simili nell’esprimere il medesimo disagio, ma in contesti diversi. Noi oggi vi lasciamo i testi di entrambi i brani e due osservazioni che non si escludono a vicenda:

 

«In un movimento di protesta che rifiuta il quadro dei partiti tradizionali, gli ultras emergono come i più strutturati, soprattutto perché hanno sospeso le differenze tra i club calcistici nell’interesse generale dell’Hirak», ha commentato lo storico Jean-Pierre Filiu, che dedica un capitolo del suo libro Algérie, la nouvelle indépendance proprio al ruolo del calcio nelle proteste del 2019.

 

«È necessario andare oltre la romanticizzazione delle proteste», ricorda dal canto suo Nassim Balla, un ricercatore algerino indipendente e attivista della società civile. Produrre slogan e canzoni di grande successo non può bastare: serve creare un’alternativa politica concreta, magari partendo dal “locale”, assicurandosi così forte rappresentatività popolare.

 

Il calcio come laboratorio politico in Nordafrica? Non sarebbe una novità.

 

Buon tarab!

 

 

Canzone: La Casa del Mouradia

Artista: Ouled el-Bahdja

Anno: 2018

Nazionalità: Algeria

 

 

 

Scorri verso il basso per leggere il testo tradotto in italiano e l'originale arabo.

Qui tutte le precedenti puntate.

 

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La casa del Mouradia

 

 

È l’ora dell’alba, e non riesco a dormire

Mi consumo lentamente[1]

Qual è la causa? E a chi devo dare la colpa?

Siamo stanchi di questa vita!

 

È l’ora dell’alba, e non riesco a dormire

Mi consumo lentamente

Qual è la causa? E a chi devo dare la colpa?

Siamo stanchi di questa vita!

 

Al primo, abbiam lasciato correre,[2] ci han fregato con il primo decennio[3]

Al secondo, la storia era chiara, La Casa del Mouradia[4]

Al terzo, il Paese è dimagrito, per colpa di interessi individuali

Al quarto, il burattino è morto, il problema è rimasto[5]

 

Al primo, abbiam lasciato correre, ci han fregato con il primo decennio

Al secondo, la storia era chiara, La Casa del Mouradia

Al terzo, il Paese è dimagrito, per colpa di interessi individuali

Al quarto, il burattino è morto, il problema è rimasto

 

È l’ora dell’alba, e non riesco a dormire

Mi consumo lentamente

Qual è la causa? E a chi devo dare la colpa?

Siamo stanchi di questa vita!

 

È l’ora dell’alba, e non riesco a dormire

Mi consumo lentamente

Qual è la causa? E a chi devo dare la colpa?

Siamo stanchi di questa vita!

 

Il quinto seguirà, per loro è cosa fatta[6]

Il passato ha archiviato la voce della libertà

Nella nostra curva, la discussione è in forma privata,

ne vengono a conoscenza solo quando esplode[7]

La scuola…è necessario un CV…un ufficio per l’analfabetismo[8]

 

È l’ora dell’alba, e non riesco a dormire

Mi consumo lentamente

Qual è la causa? E a chi devo dare la colpa?

Siamo stanchi di questa vita!

 

È l’ora dell’alba, e non riesco a dormire

Mi consumo lentamente

Qual è la causa? E a chi devo dare la colpa?

Siamo stanchi di questa vita!

 

 

 

لاكازا دل مرادية

 

 

ساعات الفجر وما جاني نوم

راني نكونسومي غير بشوية

شكون السبة وشكون نلوم

ملّينا المعيشة هاديا

 

ساعات الفجر وما جاني نوم

راني نكونسومي غير بشوية

شكون السبة وشكون نلوم

ملّينا المعيشة هاديا


فِالأولى نقولو جازت، حشاوهالنا بالعشرية

فِالثانية الحكاية بانت لاكازا دل مرادية

فِالثالثة البلاد شيانت مالمصالح الشخصية

فِالرابعة البوبية ماتت وما زالت القضية

 

فِالأولى نقولو جازت، حشاوهالنا بالعشرية

فِالثانية الحكاية بانت لاكازا دل مرادية

فِالثالثة البلاد شيانت مالمصالح الشخصية

فِالرابعة البوبية ماتت وما زالت القضية



ساعات الفجر وما جاني نوم

راني نكونسومي غير بشوية

شكون السبة وشكون نلوم

ملّينا المعيشة هاديا

 

ساعات الفجر وما جاني نوم

راني نكونسومي غير بشوية

شكون السبة وشكون نلوم

ملّينا المعيشة هاديا


الخامسة راي تسويفي بيناتهم راي مبنية

والـpassé راو archivé بـla voix تاع الحرية

فيراجنا الهدرة privé يعرفوه كي يتقيا

مدرسة ولازم CV
Bureau محو الأمية

 

 

الخامسة راي تسويفي بيناتهم راي مبنية

والـpassé راو archivé بـla voix تاع الحرية

فيراجنا الهدرة privé يعرفوه كي يتقيا

مدرسة ولازم CV
Bureau محو الأمية


ساعات الفجر وما جاني نوم

راني نكونسومي غير بشوية

شكون السبة وشكون نلوم

ملّينا المعيشة هاديا

 

ساعات الفجر وما جاني نوم

راني نكونسومي غير بشوية

شكون السبة وشكون نلوم

ملّينا المعيشة هاديا

 

 

Canzone: Fi bladi daalmouni

Artista: Ultras Eagles 06

Anno: 2017

Nazionalità: Marocco

 

 

 

Nel mio Paese mi opprimono

 

 

Oh oh oh oh oh oh

Nel mio Paese mi opprimono

A chi volgerò il mio lamento, per la mia situazione?[9]

Oh oh oh oh oh oh

Volgi il tuo lamento al Signore, l’Altissimo

Oh oh oh oh oh oh

Solo lui conosce la mia situazione

 

In questo Paese viviamo in una nube, chiediamo pace

Sostienici, Signore nostro!

Ci avete offerto hashish del Ktama[10]

Ci avete reso orfani

Faremo i conti nel giorno del Giudizio!

Avete sprecato i (nostri) talenti, li avete distrutti con la droga

Che ve ne pare?

Avete preso tutti i soldi dello Stato

Dandoli agli stranieri

E distruggendo così un’intera generazione

 

Oh oh oh oh oh oh

Avete ucciso la passione!

Oh oh oh oh oh oh

Avete iniziato la provocazione!

Oh oh oh oh oh oh

Avete ucciso la passione!

Oh oh oh oh oh oh

Avete iniziato la provocazione!

 

Vi siete inventati la (Legge no.) 09[11]

E l’avete applicata su di noi

Per governarci

Per delle fiamme[12] avete deciso di far giocare a porte chiuse

Non permettendo di tifare

E facendo guerra agli ultras

 

Quanti di noi avete accusato, con il pretesto della rivolta?

Dimenticandovi quanto avete applaudito (i successi della squadra)

E ripagandoci con mesi di prigione

Il tifoso del Raja ha perso la vita, il lavoro, gli studi

Eppure, voi continuate a non capire la sua passione (per la squadra)

 

Oh oh oh oh oh oh

Mi dispiace, famiglia mia

Oh oh oh oh oh oh

Molti parlano di me

Oh oh oh oh oh oh

Sono stanco di ciò che dicono

Oh oh oh oh oh oh

Semplicemente capitemi

 

Tutti i giorni lo stesso domandare,

In strada e a casa: «cosa ti ha dato la Verde?[13] Hai perso tutta la tua vita per lei,

e quanti soldi hai speso per lei, eppure non l’hai mai lasciata!»

Cari miei, capitemi, come potete voler che io mi separi dal Raja,

Da ciò che mi consola?[14]

Questa è la mia ultima parola

La scrivo dal mio cuore

Con gli occhi in lacrime

 

Oh oh oh oh oh oh

Pietà, Altissimo Signore!

Oh oh oh oh oh oh

Pietà di noi Altissimo Signore!

 

 

في بلادي ظلموني

 

 

اوه اوه اوه اوه

في بلادي ظلموني

اوه اوه اوه اوه

لمن نشكي حالي

اوه اوه اوه اوه

الشكوى للرب العالي

اوه اوه اوه اوه

غير هو اللي داري

 

فهاد البلاد عايشين في غمامة
طالبين السلامة

انصرنا يا مولانا

صرفوا علينا حشيش في كتامة

خلونا كاليتامى

نتحاسبو في القيامة

مواهب ضيعتوها

بالدوخة هرستوها

كيف بغيتو تشوفوها

فلوس البلاد گع كليتوها

للبرّاني عطيتوها

Génération قمعتوها

 

اوه اوه اوه اوه

وقتلتاوا la passion

اوه اوه اوه اوه

بديتو provocation

اوه اوه اوه اوه

بديتو provocation

 

زيرو خاف اللي اخترعتوا

وعلينا طبقتوا

بيه بغيتوا تحكموا

على فلامة حكمتوا بالـhuis clos

ومنعتوا les tifos

Les ultras تحاربو

بالشغب شحال تهمتوا

نسيتوا شحال صفقتوا

بشهور الحبس جازيتوا

رجاوي ضيعتوا حياتو

خدمتو وقرايتو

حيت مافهمتو la passion

 

اوه اوه اوه اوه

désolé la famille

اوه اوه اوه اوه

عليا كتروا الهضاري

اوه اوه اوه اوه

الهضرة طلعت في راسي

اوه اوه اوه اوه

وا غير فهموني

 

كل نهار نفس الهضرة

في الدار ولا الزنقة

وشنو اعطتكم الخضرة

عمرك كلّو ضاع عليها

وشحال نفقتي عليها

وjamais خليتيها

يا حبابي غير فهموني

علاش بغيتوا تفرقوني

على الرجاء اللي تواسيني

هادي اخر كلمة عندي

نكتبها من قلبي

والدمعة في عيني

 

اوه اوه اوه اوه

التوبة للرب العالي

اوه اوه اوه اوه

توب علينا يا ربي

 


[1] Un’altra possibile interpretazione: “la consumo (sottointeso, la droga) lentamente”. Si tratterebbe allora di un interessante fil rouge tra le due canzoni, dove si ammette il consumo di droga, caratterizzandolo però come una sconfitta o un ripiego per lenire un più grande disagio esistenziale.

[2] Si sottintende, con “al primo”, il primo mandato di Bouteflika.

[3] La canzone si riferisce al cosiddetto decennio nero algerino.

[4] Il testo afferma che già al secondo mandato di Bouteflika la storia era chiara, ossia si trattava di un governo di ladri, qui indicati come la Casa del Mouradia, in riferimento alla cricca di ladri protagonisti della serie Netflix “La casa di carta”.

[5] Si riferisce alla morte “politica” (2 aprile 2019) di Bouteflika, avvenuta durante il suo quarto e ultimo mandato, a seguito delle forti proteste per l’annuncio della sua volontà di correre per un quinto mandato.

[6] Il quinto mandato di Bouteflika, mai avvenuto, a causa delle proteste popolari Algerine (hirak).

[7] È interessante notare questo riferimento diretto alla “curva” come a un luogo in cui avvengono discussioni “politiche” che “esplodo” successivamente fuori dallo stadio.

[8] Similmente alla canzone marocchina, si tratta qui di un riferimento alla disoccupazione giovanile, dovuta anche alla mancanza di un sistema educativo di istruzione e formazione valido.

[9] Shakwā, qui tradotto con “lamento”, è un termine chiave nella concezione islamica di buon governo: indica infatti il “lamento”, la “rimostranza” e propriamente la “doglianza” rivolto dall’uomo comune (il “piccolo”, il “giusto”) al sovrano o all’autorità, nella speranza di ottenere verità e giustizia.

[10] Ketama è una regione del Marocco, famosa, tra l’altro, per la produzione di hashish.

[11] Si riferisce alla legge marocchina volta a prevenire ed evitare la violenza negli stadi. Come però segnalato nel testo arabo, c’è un possibile gioco di parole tra il numero della legge “09” (zero-neuf) e “nessuna paura” (zero-khāf).

[12] Si tratta forse di materiale infiammabile utilizzato dai tifosi.

[13] Si riferisce alla squadra del Raja, il cui colore è il verde.

[14] Si noti che rajā’ significa “speranza”, e che il tifo e la passione per la squadra sembra essere l’unica “consolazione” in un paese che opprime

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