Una guida ai fatti della settimana nel Mediterraneo allargato e nel mondo musulmano attraverso la stampa internazionale

Ultimo aggiornamento: 17/10/2025 16:15:06

Si può essere più o meno d’accordo sull’idea di definire quello presentato dal presidente statunitense Donald Trump come un “piano di pace”, ma, seppur dopo due anni di guerra, la liberazione degli ostaggi e la fine dei combattimenti «era quasi certamente la parte più facile» da raggiungere, sostiene il New York Times. «Ottenere che Hamas rinunci alle armi e smilitarizzare la Striscia di Gaza – prerequisiti fondamentali affinché Israele possa ritirarsi completamente da Gaza, come hanno ribadito lunedì sia il presidente Trump che il primo ministro Benyamin Netanyahu – potrebbe rivelarsi molto più difficile», specifica il quotidiano statunitense. Gli altri punti dell’accordo toccano infatti questioni «complicate e spinose [come l’istituzione di una forza di sicurezza internazionale e la creazione di un comitato di governo palestinese temporaneo], tanto che alla fine sono state escluse dai colloqui sul cessate il fuoco e rimandate a una seconda fase di negoziati».

Anche un editoriale di Haaretz concorda con questa visione: «L’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas non segna la fine della guerra a Gaza, ma l’inizio di una nuova fase, forse la più complessa finora: dare forma al futuro». Per Israele, «quando la prima ondata di emozioni si sarà placata» la questione riguarderà l’istituzione di «una commissione statale d’inchiesta sui fallimenti che hanno portato al massacro del 7 ottobre e alla successiva guerra a Gaza», mentre continua a leggere

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