Presentazione dell'e-book a cura di Alessandro Ferrari

Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 08:56:46


Giovedì 16 marzo, alle ore 18 presso la sede della Fondazione Oasis piazza San Giorgio 2, Milano Presentazione del N. 1 - 2016 della rivista Quaderni di diritto e politica ecclesiastica (Il Mulino): Cittadinanza e libertà religiosa nell'area euro-mediterranea; e dell'e-book Libertà religiosa e cittadinanza. ALESSANDRO FERRARI Quaderni di diritto e politica ecclesiastica, membro del Consiglio per i rapporti con l'Islam italiano “Spesso quando parliamo di libertà religiosa in senso concreto nella nostra società, l’interesse crolla”. “Il senso di cittadinanza in Italia non è molto forte come in altri Paesi e non c’è una vera e propria legislazione che regoli la libertà religiosa. Quando si tratta di questo argomento, infatti, c’è incertezza. Lo Stato italiano lascia alle realtà locali la gestione della libertà religiosa, ma senza dare indicazioni legislative”. “La libertà religiosa è uno dei fondamenti del nostro ordine pubblico”. ANNA SCAVUZZO Vicesindaco di Milano, Assessore all’Educazione e Istruzione “Oggi è necessario misurarsi con qualcosa che ci accomuni. La Costituzione può essere uno strumento di confronto: se uno si riconosce nella Costituzione italiana e ne condivide i diritti, è cittadino italiano”. “Nell’accezione di persona la dimensione trascendente e spirituale è fondante e la cittadinanza non deve essere in conflitto con il bisogno religioso della persona”. “Il diritto alla libertà religiosa deve essere riconosciuto e la sua espressione permessa”. “Dobbiamo puntare sulla diversità della città di Milano. Qui abbiamo ancora un tessuto sociale che mantiene un meticciato sociale, culturale e religioso. Lavorando su questa diversità, cerchiamo di evitare che si creino zone o quartieri, del tipo belga o francese, propensi alla radicalizzazione di alcuni fenomeni”. IZZEDIN ELZIR Imam di Firenze e Presidente dell'UCOII “Essere musulmano significa essere un buon cittadino e la cittadinanza si basa sulla Costituzione”. “Se la laicità diventa una nuova religione, come l’esempio del laicismo francese, allora non è compatibile con l’Islam. Io ho già la mia religione, non me ne interessa un’altra. Invece, negli ultimi venticinque anni, il concetto di laicità in Italia è cambiato e si è aperto alle altre fedi religiose. Questa forma di laicità, aperta e positiva, è compatibile con l’Islam”. “Quando uno si trova in uno spazio di libertà, può riflettere senza vincoli sulla sua posizione e questo in molti Paesi dell’altra sponda del Mediterraneo, dove ci sono dittature che lo impediscono, non è possibile. Per questo abbiamo pensato di tradurre in arabo la Costituzione italiana e regalarla all’Assemblea Costituente tunisina”. ROBERTA RICUCCI Professore Associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Università di Torino “L’Italia del 2017 è un Paese strutturalmente migratorio, in cui risiede un folto gruppo di persone di seconda generazione. Alcuni di questi sono già cittadini italiani, altri hanno davanti ancora un processo più o meno lungo per ottenere la cittadinanza”. “Dobbiamo iniziare a pensare che ciascuno di noi è integrato in un segmento della società. Non è possibile continuare a porre il problema in maniera dicotomica: sono integrati o no? La domanda giusta è diversa: in quale parte della società siamo integrati?”. LUCA BRESSAN Vicario episcopale per la Cultura, la Carità, la Missione e l’Azione Sociale della Diocesi di Milano “Nell’ultimo ventennio, la Chiesa sta capendo che la libertà religiosa va intesa come un diritto istituzionale. Questo porta conseguenze sul nostro modo di immaginare la società”. “È fondamentale che nella società si ricerchi il bene per tutti, non soltanto il proprio. In una società plurale, questo è il ruolo della Chiesa: perseguire il bene per tutti.” “Il cammino di tutte le religioni è quello di costruire un popolo, una concezione comunitaria che sia universale”.