Aprendo una Bibbia, si trovano quattro Vangeli. Perché allora il Corano parla di un solo Vangelo? Nel quarto episodio di “Reasons for Our Hope / Le ragioni della nostra speranza” scopriamo due diverse visioni di Dio e della Sua parola nell’Islam e nel Cristianesimo.

Ultimo aggiornamento: 20/04/2023 15:48:22

Aprendo una Bibbia, si trovano quattro vangeli: Matteo, Marco, Luca e Giovanni.Perché allora il Corano, la Scrittura dell’Islam, parla di un solo Vangelo? Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare un passo indietro e porci alcune domande più basilari: qual è il posto dei vangeli nel Cristianesimo? Qual è la visione coranica di Sacra Scrittura? Queste domande ci porteranno a scoprire due visioni distinte di Dio e della Sua parola.

 

Nell’Islam una Scrittura è un libro divino, portato da cielo in terra da un angelo a un profeta. L’autore della Scrittura è Dio. Il profeta è solo il trasmettitore della parola divina. Questa è la ragione per cui Corano 3,48 dichiara che Dio insegnerà a Gesù “il Libro e la Saggezza e la Torah e il Vangelo”. In altre parole, Dio è l’autore del Vangelo. È lui a dare questo libro a Gesù.

 

Gesù è soltanto uno in una serie di profeti onorati di un libro sacro: Mosè ricevette at-Tawrah (la Torah ebraica), Davide ricevette az-Zabur (i Salmi) e Muhammad ha ricevuto il Corano. Ci sono alcuni dibattiti nell’Islam intorno a queste scritture: quante sono? Sono eterne o create? Ma l’idea di fondo di che cosa sia una Scrittura è ampiamente condivisa. I musulmani invece sono divisi su che aspetto avesse esattamente il Vangelo di Gesù - un argomento che affronteremo in un prossimo video. 

 

In che cosa consiste l’idea cristiana del “Vangelo”? San Paolo, scrivendo circa 25 anni dopo Cristo, dice: “Io infatti non mi vergogno del Vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede” (Rom 1,16). Che cosa intendeva con “Vangelo” qui? La stessa radice si trova nel Corano nella parola bushra. I primi cristiani hanno descritto la vita, morte e risurrezione di Gesù come una buona notizia, un “Vangelo”. 

 

Inizialmente esso fu una proclamazione condivisa tra varie comunità come un messaggio orale, basato sulle testimonianze oculari degli apostoli. Quando venne il tempo di comporre dei racconti scritti dell’azione salvifica di Gesù, gli autori utilizzarono naturalmente il termine Vangelo per definirli. Così, proprio all’inizio di Marco, leggiamo: “Inizio del Vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio”. (Mc 1,1) Per questa ragione i primi cristiani non parlavano di un “vangelo di Marco” ma del “Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco”. 

 

Così, i primi cristiani non si rappresentarono il Vangelo come un libro dato a Gesù o a lui insegnato da Dio. Piuttosto, il Vangelo è la vita, morte e risurrezione di Gesù, composto da “eventi e parole intimamente connessi” (DV 2). Di questo i quattro vangeli danno testimonianza autorevole. Dio volle che la testimonianza su Cristo fosse arricchita da quattro proclamazioni complementari. A volte la stessa parola è usata per indicare cose diverse: in inglese dessert può voler dire sia frutta sia gelato, a seconda delle persone. Così la parola “Vangelo” significa cose diverse nell’Islam e nel Cristianesimo. Perché questa distinzione è importante per la visione più ampia di Islam e Cristianesimo? Ecco la domanda per il nostro prossimo video.