Una guida ai fatti della settimana nel Mediterraneo allargato e nel mondo musulmano attraverso la stampa internazionale

Ultimo aggiornamento: 07/11/2025 16:03:09

La saga che ruota attorno al disarmo di Hezbollah in Libano si è arricchita nelle ultime settimane di nuovi capitoli. La pressione militare israeliana si è fatta più forte, come sempre più insistenti sono le pressioni internazionali affinché lo Stato libanese proceda non solo a guadagnare il monopolio dell’uso della forza, previsto dall’accordo mediato dagli Stati Uniti nel novembre 2024, ma anche a raggiungere un’intesa con Israele sulla demarcazione dei confini. «Il Libano non ha altra scelta che i negoziati, perché in politica esistono tre campi d’azione: la diplomazia, l’economia e la guerra. Quando la guerra non porta a nessun risultato, che cosa si può fare? Tutte le guerre del mondo sono sfociate in negoziati, e i negoziati non si fanno con un amico o un alleato, ma con un nemico», ha affermato recentemente il presidente libanese Joseph Aoun, aprendo la strada a possibili contatti diretti tra Beirut e Tel Aviv.

Nell’ultimo periodo gli attacchi israeliani si sono intensificati e all’inizio di questa settimana quattro membri di Hezbollah sono stati uccisi nei bombardamenti che hanno colpito la città di Kfarsir e il distretto di Nabatieh. Giovedì, invece, gli attacchi israeliani si sono concentrati nelle zone di Tayr Debba e Taybé. Dal novembre di un anno fa, lo Stato ebraico continua «a lanciare attacchi aerei quasi quotidiani contro quelli che definisce obiettivi di Hezbollah», ha scrittcontinua a leggere

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