Una guida ai fatti della settimana nel Mediterraneo allargato e nel mondo musulmano attraverso la stampa internazionale

Ultimo aggiornamento: 31/10/2025 14:40:10

Dopo mesi di resistenza la città di El Fasher, nella regione occidentale del Darfur, in Sudan, è caduta nelle mani delle Forze di Supporto Rapido (RSF) guidate da Mohammed Hamdan Dagalo, noto come Hemedti. Come ampiamento previsto, l’ingresso delle RSF nella città è stato accompagnato da crimini indicibili. Più di 2000 persone sono state uccise e, secondo quanto si legge su Al-Monitor, «i video provenienti dalla città […] mostrano scene di brutale violenza e devastazione, con ospedali trasformati in macelli e civili giustiziati per strada». L’organizzazione dei medici sudanesi ha fatto sapere che gli uomini al comando di Hemedti «hanno ammazzato pazienti e feriti all’interno degli ospedali di El Fasher, freddando tutti coloro che si trovavano all’interno dell’ospedale saudita» . Secondo quanto dichiarato da Tedros Ghebreyesus, capo dell’Organizzazione mondiale della Sanità, più di 460 persone sono state uccise solamente all’interno della Clinica ostetrica saudita. Giovedì il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato l’accaduto e richiamato alla necessità di proteggere i civili.

Inoltre, l’organo più importante dell’ONU ha riaffermato la sua opposizione a ogni autorità di governo parallela in Sudan e – aspetto decisivo come vedremo nel prosieguo del paragrafo – intimato a ogni Stato terzo di astenersi da «interferenze esterne che mirano a fomentare conflitti e instabilità». «I massacri a cui il mondo sta assistendo oggi sono una continuazione di quanto accaduto a El Fasher più di un anno e mezzo fa, quando oltre 14.000 civili sono stati uccisi con continua a leggere

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