Rassegna della stampa italiana ed estera del 24 luglio 2018
Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:55:22
Su La Stampa, Linda Laura Sabbadini ha intervistato a Spoleto “la comandante curda dell’Unità di protezione popolare delle donne dell’Ypj”, Nesrin Abdalla, che guida la milizia femminile peshmerga nel nord della Siria. Nesrin Abdalla ha dichiarato di non combattere soltanto con l’obiettivo di creare uno stato del Kurdistan, ma anche per la liberazione della condizione femminile.
Quest’estate i musulmani francesi sono “in ebollizione”, come scrive Henri Tincq su Slate. Dopo la decisione di Emmanuel Macron di istituzionalizzare l’Islam di Francia, i dibattiti si moltiplicano, ma per farlo, secondo Tincq, bisogna rinunciare a tre concetti, falsi ma troppo diffusi: credere che la soluzione arriverà dall’alto, continuare a sognare una “Chiesa musulmana alla francese”, pensare che la comunità continui a essere povera, anche nel momento in cui cominci ad avere i mezzi per autofinanziarsi.
Il movimento pacifista marocchino Hirak, o movimento popolare del Rif, è attivo dall’ottobre 2016 e rivendica giustizia e uguaglianza, specialmente in campo sociale, economico e culturale. L’approfondimento di Anass Khayati, pubblicato su Orient XXI, denuncia le condanne ai dirigenti del movimento e il rifiuto dell’autorità di accoglierne le rivendicazioni.
Il patriarca maronita Béchara Raï, in visita pastorale in Giordania su invito del Primo ministro del Paese, ha lanciato un appello alla libertà religiosa. L’Orient Le Jour riporta le parole del patriarca, che ha ribadito la propria ferma convinzione che ciascuna comunità e confessione religiosa debba avere pari dignità e il sostegno necessario per poter praticare i propri riti.
Domani si terranno le elezioni in Pakistan. La Commissione nazionale Giustizia e pace (Ncjp) della Conferenza episcopale pakistana, scrive Asia News, si augura che il voto si svolga in maniera libera e giusta e chiede al governo di garantire la sicurezza per gli elettori alle urne. La dichiarazione, firmata da alcune autorità della Chiesa nel Paese, afferma che i cattolici sostengono la democrazia e le libere elezioni, che devono portare con sé una politica inclusiva delle minoranze.