Guarda il video e partecipa al webinar con Martino Diez il 21 maggio alle ore 18.00
Ultimo aggiornamento: 13/05/2025 17:47:06
«Questo itinerario nasce da più di due decenni di frequentazione e studio dell’Egitto; sono certo che vi conquisterà, come ha conquistato me».
Perché partire con Oasis per l’Egitto? Ve lo spiega Martino Diez, il nostro direttore scientifico, in questo video e nel webinar speciale che terrà il 21 maggio alle ore 18.00 per approfondire gli aspetti culturali e storici del viaggio! Segna la data e clicca qui per iscriverti.
Dopo l’Arabia Saudita, la Fondazione Oasis vi propone di partire alla scoperta di un altro Paese arabo: l’Egitto.
Quando dici Egitto, solitamente pensi alle Piramidi o alle spiagge del Mar Rosso. Senza trascurare la civiltà faraonica, tra le più importanti del mondo antico, Oasis vi porterà alla scoperta di un altro Egitto, altrettanto interessante ma molto meno noto: quello cristiano e islamico. «Chi non ha visto il Cairo non ha visto la gloria dell’Islam» affermò il celebre storico Ibn Khaldūn (XIV secolo), impressionato dall’imponenza dei monumenti fatimidi e mamelucchi che ancora oggi formano il nucleo della Cairo islamica: non alcuni edifici sparsi, ma un’intera metropoli medievale, dove visiteremo anche la celebre Moschea di al-Azhar, la più importante istituzione islamica del Paese.
Al tempo stesso, l’Egitto è la culla della cristianità copta, che affonda le sue radici nella predicazione di San Marco ad Alessandria. Questa Chiesa, oggi la più numerosa in Medio Oriente, ha conosciuto un grande rinnovamento negli ultimi 50 anni e ha lasciato delle tracce imponenti, non solo nelle affascinanti chiese del Cairo, ma anche nei monasteri e nella tradizione del monachesimo, nata proprio in Egitto. Visiteremo, infatti, il Monastero di Sant’Antonio Abate, il più antico tutt’ora abitato, e quello di San Paolo, entrambi nei pressi del Mar Rosso; quindi, risalendo la Valle del Nilo, sosteremo presso alcuni monasteri associati all’itinerario tradizionale della Sacra Famiglia, come gli scenografici Gebel al-Tayr e Deir al-Muharraq. Spingendoci ancora più a sud, raggiungeremo i monasteri Bianco e Rosso nei pressi di Sohag. Quest’ultimo conserva affreschi in stile paleo-bizantino recentemente restaurati che ricordano San Vitale a Ravenna: solo che qui ci troviamo 1000 chilometri dentro l’Africa. Dopo una sosta al tempo di Dendera, tra i meglio conservati della civiltà egizia, raggiungeremo Luxor per concludere con la Valle dei Re, e l’imponente Tempio di Karnak.
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