Autore: A. T. Tymieniecka
Titolo: The Passions of the Soul in the Metamorphosis of Becoming
Editore: Kluwer Academic Publisher, Dodrecht 2003, pp. 288

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Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:51:28

Il libro curato dalla professoressa Tymieniecka, Presidente del World Phenomenology Institute, riveste una particolare rilevanza sia per i saggi in esso contenuti, sia perché costituisce il primo volume della collana Islamic Philosophy and Occidental Phenomenology in Dialogue. I saggi presenti nel volume derivano in parte da simposi tenutisi nel 2000 e nel 2001, in cui si è cercato di individuare e analizzare i fondamenti per un dialogo tra fenomenologia occidentale e filosofia islamica. C'è qualcosa di nuovo nell'aria, anzi di antico, verrebbe da dire di fronte a una iniziativa che intraprende la strada del dialogo culturale con l'Islam attraverso la filosofia. Guardando alla storia della cultura europea, si può osservare ad esempio che fin dalla metà del XII secolo a Toledo, che divenne il più importante centro di diffusione della cultura araba e greca, l'Arcivescovo, il francese Raimondo di Sauvetât, fece tradurre in latino da un apposito Collegium opere di al-Farabi, di Avicenna e di al-Ghazzali (oltre che di Aristotele e di Avicebron). Il Collegium di Toledo portò così a compimento la traduzione integrale di non meno di novantadue opere arabe complete, grazie alle quali i filosofi e i teologi della cristianità medievale poterono confrontarsi con i filosofi arabi. Avicenna offrì la prima grande sintesi speculativa del pensiero di Aristotele, una sintesi in cui il pensiero dello Stagirita veniva permeato di Neoplatonismo e di insegnamenti tratti dalla religione islamica. Quest'ultimo aspetto, in particolare, costituiva un elemento importante dal punto di vista culturale: il tentativo di armonizzare la filosofia aristotelica con la religione (islamica) non appariva in linea di principio impossibile. I filosofi medievali si confrontarono anche con Averroè, che sostenne due tesi radicali e giudicate come problematiche: l'eternità del mondo e l'unicità dell'intelletto possibile (che ha avuto una certa importanza nel pensiero filosofico e politico moderno europeo). Su questi e su altri temi si riflette nei saggi raccolti nel volume, che è suddiviso in quattro sezioni: The Soul and its Passions; The Spheres of the Mind; Flux and Stasis; More about the Phenomenon and its Unveiling. Particolarmente significativi appaiono il saggio iniziale di Tymieniecka The Human Soul in the Metamorphosis of Life, e il saggio che chiude il volume The Shared Quest Between Islamic Philosphy and Modern Phenomenology, scritto da Reza Davari Ardkani. Nel suo saggio, Tymieniecka pone le basi di questo confronto riflettendo sui concetti fondamentali per la conoscenza (fenomeno, apparenza, intuizione), e sulla posizione dell'uomo, inteso come microcosmo creativo all'interno del mondo. L'incontro e il dialogo con gli altri nella fede, nella religione, nelle istituzioni, è l'altra faccia della indagine sulla razionalità e sul principio della vita umana su cui la filosofia si è sempre interrogata. Nel suo saggio, Reza Davari Ardekani, Presidente dell'Accademia delle Scienze della Repubblica Islamica dell'Iran, enuclea cinque temi che possono essere assunti dai fenomenologi e dai filosofi islamici come punto di partenza per un profondo dialogo culturale e per portare un contributo al dibattito in corso nella cultura contemporanea. Il primo argomento di riflessione comune può essere costituito dalla intenzionalità (a cui peraltro la filosofia islamica non ha finora dedicato la giusta attenzione); il secondo argomento è il nesso tra due forme del sapere: quello proprio della vita quotidiana e quello autenticamente filosofico. Altri elementi di riflessione il cui approfondimento può essere particolarmente fruttuoso, tenuto conto anche del fatto che sia la fenomenologia sia la filosofia islamica si interrogano in primo luogo sulle essenze, sono il posto della storicità nel sapere filosofico e nella conoscenza umana, e la distinzione tra percezione e appercezione, indagata dalla fenomenologia e dall'importante filosofo persiano Mulla Sadra (1571-1640), che è assunto come termine di confronto in molti saggi. Infine, l'autore invita a rimettere al centro la questione della Sophia Perennis, tema classico, riemerso nella riflessione di Husserl sulla crisi della scienza e sul destino della filosofia e argomento caro alla filosofia islamica.

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