Rassegna della stampa italiana ed estera del 15 maggio 2018
Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:54:44
Sono stati resi pubblici i risultati delle elezioni in Iraq, che si sono tenute sabato 12 maggio 2018. Il religioso sciita Muqtada al-Sadr ha scalzato dal primo posto l’ex primo Ministro Haider al-Abadi, suo avversario da tempo. Simon Tisdall, su The Guardian, racconta lo svolgimento delle elezioni e ne commenta gli esiti.
L’editoriale di Riccardo Redaelli su Avvenire lega i tragici fatti avvenuti in Indonesia (una famiglia che si è fatta esplodere colpendo tre chiese), con le vittime Palestinesi di questi giorni e con i risultati delle elezioni in Iraq. Lo definisce un arco di violenza da non sottovalutare, specialmente dalle potenze regionali, che hanno il dovere di non guardare soltanto al proprio interesse a breve termine, ma di “rilanciare una visione diplomatica e politica di largo respiro”.
La ricostruzione della città di Raqqa è una strada lunga e difficile. A sei mesi dalla cacciata dello Stato Islamico, la città che ne è stata roccaforte appare completamente distrutta nelle foto di Alessio Romenzi su L’Espresso. Francesca Mannocchi racconta che nonostante le macerie, le mine che ancora possono esplodere e la mancanza di acqua e corrente, sono già 100.000 le persone che sono tornate ad abitarvi.
Ingnacio Cembrero, Orient XXI, analizza la politica del Re del Marocco Mohammed VI. In qualità di Comandante dei Credenti, Mohammed VI detiene la maggior parte dei poteri, pertanto, a causa dei numerosi viaggi che lo hanno portato più all’estero che a casa nell’ultimo periodo, il Paese si trova in uno stallo politico. Tuttavia una sua abdicazione in favore del figlio non sarebbe applicabile, dato che l’erede al trono ha soltanto 15 anni. Le assenza prolungate, afferma Cembrero, insinuano il sospetto, non confermato, che il Re abbia dei problemi di salute.