Martino Diez

Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:44:44

Concezione islamica e concezione cristiana dell'unione tra l'uomo e la donna: questo il titolo di un seminario di studi che si è svolto il 12 marzo scorso presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia. L'incontro è stato aperto dalle relazioni dei professori Hmida Ennaifer, dell'Università Zeituna di Tunisi, ed Eduardo Ortiz dell'Università Cattolica San Vicente Mártir di Valencia, Spagna. Come ha ricordato il prof. Bruno Ognibeni nel saluto iniziale, l'incontro si proponeva di mettere in luce la concezione antropologica soggiacente alla relazione uomo - donna nelle due religioni, lasciando a un secondo momento l'approfondimento degli aspetti più strettamente giuridici. Infatti solo a partire dai fondamenti antropologici è possibile comprendere anche la dimensione normativa del rapporto uomo - donna. Sull'urgenza di una riflessione di tal genere si è dichiarato d'accordo anche il prof. Ennaifer, per il quale l'approccio musulmano tradizionale, fortemente improntato all'argomentare legale, non è più sufficiente. Il prof. Ortiz dal canto suo ha messo in luce come l'emergenza attuale sia innanzitutto una disputa sull'humanum: la persona, immagine del Dio trinitario, originariamente si dà in due "versioni" differenti, uomo e donna. Gli interventi dei partecipanti hanno condotto ad approfondire il tema della relazione creatore - creature, della sacralità della persona umana, del nesso natura - cultura e religione - tradizioni. Nell'ultima parte della mattinata sono state toccate infine alcune questioni di ordine giuridico. Il prof. Ennaifer ha suggerito che una lettura "vettoriale" del Corano, attenta a cogliere le finalità del Libro Sacro e a calarle sempre di nuovo nel mutato contesto sociale, potrebbe offrire un metodo nuovo per accostarsi ad alcuni dei temi più controversi nel campo del diritto di famiglia.