Una ricerca sul territorio milanese

Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:06:40

Recensione di Camillo Regalia, Cristina Giuliani, Stefania Giada Meda (a cura di), La sfida del meticciato nella migrazione musulmana. Una ricerca sul territorio milanese, Franco Angeli, Milano 2016

Il volume “La sfida del meticciato nella migrazione musulmana. Una ricerca sul territorio milanese” è uno dei primi tentativi di usare il concetto di meticciato, elaborato dall’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, come chiave interpretativa per inquadrare le forme di interazione esistenti tra il mondo musulmano e la comunità italiana e quella cristiana, in particolare, nel territorio milanese. Il lavoro restituisce i risultati di un articolato e ambizioso progetto di ricerca promosso da Fondazione Oasis e condotto in collaborazione dal Centro Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia dell’Università Cattolica di Milano e Fondazione ISMU nel 2015-2016. Attraverso interviste a musulmani di prima e seconda generazione, a testimoni privilegiati e a rappresentanti di realtà organizzate (islamiche, cattoliche e aconfessionali) la ricerca ha avuto come obiettivo d’indagare le forme di meticciato esistenti e le condizioni che rendono possibile un reale scambio e incontro tra persone e realtà comunitarie appartenenti a differenti culture di riferimento.

Il volume offre quindi, nella prima parte, un inquadramento culturale e demografico della presenza musulmana a Milano attraverso la descrizione delle principali organizzazioni islamiche di prima e seconda generazione attive in Italia e, in particolare, nel territorio milanese, degli elementi che le diverse realtà hanno in comune e dei principali fattori di differenziazione. Nel capitolo successivo è messa in luce la complessità e le diverse sfaccettature della presenza musulmana a Milano attraverso elaborazioni di dati quantitativi sulle caratteristiche strutturali di questa popolazione: genere, età e istruzione, anzianità della presenza, condizioni lavorative e professionali, abitative e famigliari e tassi di irregolarità. La seconda parte del volume presenta, invece, i principali risultati della ricerca e il suo impianto metodologico, basato sul modello dell’acculturazione di J. Berry utilizzato, come spiega Giovanna Rossi nella prefazione, “per leggere le dinamiche culturali generate dall’incontro tra migranti e autoctoni e i possibili esiti dei processi di adattamento al nuovo contesto dei migranti musulmani”.

Il lavoro parte dall’idea che un effettivo processo di meticciato, dal quale tutte le parti in causa usciranno trasformate, sia già in atto e cerca di indagare l’esistenza di un meticciato religioso (e non soltanto etnico e culturale) e delle sue forme, considerando il contesto milanese e, in particolare, le differenze tra uomini e donne e prime e seconde generazioni. Quello che emerge è da un lato un quadro complesso e articolato con sia esperienze già in atto di scambio e incontro sia situazioni di indifferenza o chiusura nei confronti dell’altro, ma dimostra anche l’esistenza di un processo in divenire dove lo sviluppo di relazioni di fiducia e collaborazione e il crescente protagonismo delle seconde generazioni e delle donne potranno giocare un ruolo fondamentale per incontri effettivamente “generativi” di meticciato. Nelle parole del cardinale Scola, infatti, il meticciato è “anzitutto, un processo in atto che non indica né una teoria sull’integrazione culturale, né una categoria complessiva di comprensione della realtà, ma registra una situazione di fatto che ci sta dinanzi e che, volenti o nolenti, coinvolge ciascuno di noi individualmente e socialmente, come persone e come membri di corpi intermedi e di società civili” (Scola, 2007)[1].

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Note

[1] A. Scola, Una nuova laicità. Temi per una società plurale, Marsilio, Venezia, 2007.

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