L. Zanfrini, Sociologia delle migrazioni, Editori Laterza, Bari 2007

Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:11:51

La storia e l'evoluzione di ciò che si può definire "fenomeno migratorio", dal suo comparire sulla scena in modo massiccio (in epoca moderna a partire dal XV secolo) fino ai nostri giorni segnati profondamente dalla globalizzazione; le parole usate nelle varie situazioni per definire chi è protagonista attivo di questo movimento continuo di popoli; le cause e le conseguenze di questo processo, le politiche ad esso connesse, gli studi e le analisi nei decenni ad esso dedicate: sulla traccia offerta da questi temi si intesse il volume di Laura Zanfrini, professore di Sociologia dei processi economici e di Sociologia delle migrazioni e delle relazioni interetniche presso l'Università Cattolica di Milano, che si presenta puntuale, dettagliato ed estremamente documentato nei suoi riferimenti storici e bibliografici. Il percorso scelto dall'autrice accompagna il lettore ad una conoscenza oltre che approfondita quasi innovativa del fenomeno delle migrazioni, in quanto riesce a "ripulirlo" dai pregiudizi, a smascherare gli stereotipi che si sono cristallizzati negli anni per motivi diversi attorno ad esso e ad aprire prospettive di analisi nuova e provocatoria per chi è interessato a conoscere le caratteristiche e la consistenza reale dell'attuale società plurale in cui viviamo e, appunto, i popoli si muovono. All'inizio, ma poi a più riprese tra le righe del testo, torna quale utile chiave di lettura e riferimento l'acquisizione del dato per cui quella umana, come scrive Zanfrini, è una "specie migratoria", da sempre propensa alla mobilità geografica, scelta come via per cercare la propria sopravvivenza o per migliorare il proprio stato di vita, in genere attraverso la ricerca di lavoro e profitto Nell'analisi vengono posti in campo sempre i tre fattori o meglio i tre protagonisti del processo delle migrazioni (migranti, non migranti, e coloro che migranti non sono ma che potrebbero diventarlo) che solo se considerati insieme, interconnessi uno all'altro, possono fare luce sulla complessità del migrare, scardinando la tendenza diffusa a concentrarsi esclusivamente sui primi, cioè su chi prende e lascia il proprio Paese per altre destinazioni… Va rilevato, inoltre, che nonostante il libro accosti questioni che oggi sono di bruciante attualità, spesso al centro di dibattiti animati e ancora più spesso di scontri ideologici, riesce a mantenersi nel solco della sua intenzione didattica, evitando l'invasione di altri campi, come la politica. Il volume appare quale strumento utile a comprendere che le migrazioni costituiscono uno dei processi storici globali in atto che non può più essere solo materia di studio di ricercatori e specialisti, perché riguarda tutti, entra massicciamente e inevitabilmente nella vita quotidiana di ogni famiglia e singolo. Si può tentare di rimuoverlo per un quieto vivere o di ridurlo alla questione "sicurezza", ma poi la questione torna a imporsi, riemerge da una parte o dall'altra, e può essere affrontata pacatamente e radicalmente solo quando si acquisiscano conoscenze adeguate e aggiornate. Anche perché, come dimostra bene il volume in più passaggi, il tema "migrazioni" è una sorta di specchio nel quale l'attuale società si può guardare senza filtri, in modo franco: ne mostra infatti le contraddizioni e i rischi, i punti di forza e di debolezza connessi alla convivenza "forzata" tra diversi, autoctoni e stranieri, aiuta e scoprire ciò che è vero e ciò che è vuoto stereotipo, e scava crudamente nella realtà delle relazioni economiche, politiche e sociali tra popoli, paesi e persone in un orizzonte a un tempo locale e mondiale. Maria Laura Conte