Grande successo per l’esposizione che ha raccontato l’esperienza, la testimonianza e l’eredità dei diciannove religiosi e religiose uccisi 30 anni fa in Algeria e beatificati nel 2018. Ora puoi portare la mostra nella tua città!
Ultimo aggiornamento: 08/09/2025 15:36:51
I 19 religiosi e religiose proclamati beati martiri nel 2018 hanno toccato il cuore di migliaia di persone durante la settimana del Meeting per l’amicizia tra i popoli di Rimini, grazie alla mostra Chiamati due volte. I martiri d’Algeria, realizzata dalla Fondazione Oasis e dalla Libreria Editrice Vaticana, con il sostegno della Fondazione Cariplo.
Citata anche da Papa Leone XIV nel suo messaggio al Meeting di Rimini, la mostra è stata visitata da oltre 15 mila persone, tra cui numerosi cardinali, vescovi, e personalità del mondo politico e culturale italiano e internazionale.
Il Cardinal Vesco, arcivescovo di Algeri, e il Cardinal Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi
Nel programma del Meeting hanno trovato posto anche due eventi specificamente dedicati alla mostra. I martiri d’Algeria: Vite donate. L’eredità viva dei martiri d’Algeria, a cui è seguita la visione del film Uomini di Dio e la tavola rotonda con Etienne Comar, sceneggiatore e produttore del film.
A lato della mostra, Oasis e LEV hanno organizzato dei momenti “Per continuare un dialogo…” che hanno registrato un’ampia partecipazione di pubblico: a questi incontri hanno preso parte il cardinale Jean-Paul Vesco, arcivescovo di Algeri, la cui presenza costante durante tutta la settimana è stata un grande dono sia per i curatori che per i visitatori; il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi e autore della prefazione al catalogo della mostra; padre Thomas Georgeon, postulatore della causa di beatificazione dei martiri; don Giuliano Savina, direttore dell’ufficio della CEI per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso; Anna Pozzi, giornalista e membro del Comitato scientifico della mostra; Anna Medeossi, laica consacrata della Diocesi di Orano; suor Lourdes Miguélez Matilla, missionaria agostiniana sopravvissuta all’attentato in cui persero la vita le sue due consorelle Caridad Álvarez Martín e Esther Paniagua; Anne-Claire Humeau, nipote del Padre Bianco Jean Chevillard, uno dei martiri; Michele Brignone e Martino Diez, curatori della mostra.
Ora Chiamati due volte. I martiri d’Algeria prosegue in forma itinerante: grazie alla collaborazione con International Exhibition Service, sarà possibile ospitare la mostra in centri culturali, parrocchie e associazioni in tutta Italia. Per maggiori informazioni contatta l’indirizzo info@meetingmostre.com.
Clicca qui per rivedere i momenti più emozionanti del Meeting: https://www.flickr.com/photos/meetingdirimini/albums/72177720328596164/
Qui le riprese stampa: https://www.oasiscenter.eu/it/riprese-stampa