Il patriarca di Venezia e promotore di Oasis sul burqa in Europa: "Una legge radicalizzerebbe il problema"

Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:42:37

Burqa vietato per legge? Mentre il parlamento francese inizia questa settimana una discussione per vedere se approvare o meno questa norma, anche Belgio e Spagna sono alle prese con questo problema che affronta un nodo fondamentale: il rapporto tra laicità ed espressione pubblica della religione, nel caso specifico quella musulmana. E su tale questione – puntualizzando anche qualcosa di interessante sul concetto di «islam moderato» («un termine vuoto») – interviene il patriarca di Venezia, il cardinale Angelo Scola. «Così si rischia di radicalizzare il problema invece di risolverlo. La questione verrebbe affrontata in modo più equo all’interno del normale ambito sociale rispetto che ad un legge. Naturalmente bisogna separare religione e politica, chiesa e stato. Ma si deve riconoscere il fatto che le religioni hanno una dimensione pubblica». È quanto sostiene il prelato di Venezia in un’intervista concessa all’agenzia Reuters. E di fronte al crescente identitarismo islamico anche in Occidente, Scola annota che «nelle società pluralistiche, se questa distinzione tra dimensione sociale e dimensione religiosa non viene evidenziata, l’universalità della umma può diventare un problema». Ed è sul fronte dell’islam moderato che Scola – promotore della Fondazione Oasis per il dialogo tra cattolici e musulmani - lancia le sue annotazioni più interessanti: «Dovremmo smetterla di parlare di islam moderato che è un termine vuoto. In realtà vi sono solamente pochi individui o piccoli gruppi di intellettuali che interpretato la loro fede in un modo che è chiamato “islam moderato”. Ma questa non è l’espressione della fede della gente. Come osserva la Chiesa, si può operare un dialogo con l’islam del popolo. In questo senso la nostra forza è che noi conosciamo bene queste situazioni e vediamo che cosa possiamo fare per costruire una società democratica in cui i musulmani possano realmente integrarsi rispettando la loro scelta religiosa». Proprio sul confronto dell’islam in Europa Scola vede la sfida principale per il credo musulmano: «Fino a 10 anni pensavo che il punto cruciale per lo sviluppo dell’islam fosse il Medio oriente, in particolare il Libano. Questo ambito resta molto importante, naturalmente, ma ora ritengo che la sfida principale sarà giocata in Europa». * Traduzione italiana : www.missionline.org http://www.missionline.org/index.php?l=it&art=2658