Nella delegazione di studio al Cairo anche Fondazione Oasis. Rassegna stampa dall'arabo

Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 08:56:19

Al-Azhar e il Vaticano: il dialogo è la via per affrontare l’estremismo e la violenza in nome della religione

Al-‘Arab, 23 febbraio 2017 

(…) L’incontro tra i rappresentanti di al-Azhar e del Vaticano è doppiamente significativo: da un lato offre un esempio della possibilità di avviare il dialogo e superare le divergenze nonostante le tensioni, dall’altro inaugura un lungo percorso di duro lavoro che attende le istituzioni religiose. (…) “I detti e i fatti dell’Inviato Muhammad, la preghiera e la pace siano su di lui, presenti nelle biografie e nelle raccolte di hadīth raccomandano cura nei confronti dei non-musulmani, i cristiani in particolare” – ha detto ‘Abbās Shūmān, vice del Gran Imam di al-Azhar. Shūmān ha inoltre sottolineato che il pluralismo e le differenze intellettuali, dottrinali, linguistiche e culturali fanno parte della natura umana e non devono influire sulle relazioni tra cristiani e musulmani. Affrontare il fondamentalismo – ha aggiunto – è lo sforzo più grande cui sono chiamate le istituzioni religiose e i decision-maker di tutto il mondo.

 

Al-Azhar e il Vaticano: brezze storiche di riavvicinamento. Dopo sette anni si disperdono le nubi della frattura ِ

Alhurra News 0.22- 0.53

“La missione di al-Azhar, come ripete spesso nei suoi discorsi, è [favorire] la via mediana e la moderazione. Certamente il dialogo tra il Pontificio Consiglio e al- Azhar è indice di questa sapienza. È nostro compito nel Pontificio Consiglio diffondere la cultura del dialogo” – ha detto Khālid al-Aksha, rappresentante del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. 1.11 – 1.32 “Questo incontro ha effetti positivi. Il terrorismo infatti si fa scudo della religione. Rimuovere questo scudo e smontarne le idee contribuirà a rimediare, anzi, a tagliare la strada a chi tenta di diffondere l’estremismo e il terrorismo sotto la copertura della religione” – ha dichiarato Muhī al-Dīn ‘Afīfī, Segretario generale dell’Accademia della Ricerca islamica di al-Azhar. 1.45 – 2.10 “Oggi dobbiamo curare chi è caduto nella fossa dell’estremismo e dell’isolamento. Oggi dobbiamo fare prevenzione per le nuove generazioni. Curare chi è caduto e prendere le precauzioni per chi non lo è, sono due compiti molto difficili. Oggi ci concentriamo sulla cooperazione tra i cristiani e i musulmani”, ha detto padre Rifa‘at Bader, Direttore del Centro cattolico per gli studi e i media di Amman.

Il dialogo tra al-Azhar e il Vaticano: un passo verso la collaborazione

Al-Shorouk, 22 febbraio 2017 0.54-2.02

“Questo incontro rientra nella collaborazione tra il Centro di Dialogo di Al-Azhar e il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso del Vaticano e affronta temi di estrema importanza, tra cui la questione del radicalismo, l’estremismo e la violenza. Tali questioni sono micce per il terrorismo e per le organizzazioni terroristiche, che tentano di usare la religione per alimentare il fuoco dell’inimicizia nel mondo. Questo incontro ha lo scopo di mettere in luce le ragioni di questi fenomeni e i possibili rimedi da una prospettiva islamica, presentata da al-Azhar, e da una prospettiva cristiana, presentata dal Vaticano o dai Cattolici. Questo incontro mette in evidenza il ruolo delle istituzioni religiose nel curare la realtà contemporanea e reagire al terrorismo, attraverso la solidità del Vaticano – la più grande istituzione del Cristianesimo nel mondo, e la presenza di Al-Azhar, istituzione mondiale che opera per realizzare la convivenza pacifica nel mondo”, ha dichiarato Muhī al-Dīn ‘Afīfī. 2.02- 2.57 “Siamo lieti che il Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso e al-Azhar abbiano ripreso il dialogo. In questo momento storico, il dialogo è molto importante perché assistiamo alla politicizzazione e alla strumentalizzazione della religione per giustificare la violenza e il terrorismo. Noi riteniamo che la religione sia fonte di amore, rispetto, cooperazione nel bene e per la pace dell’umanità che soffre, ferita e bisognosa di buone intenzioni da parte di ciascuno di noi” – da detto Khālid al-Aksha.