Famiglie immigrate: tutta un'altra storia

Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:51:52

La migrazione, le complesse dinamiche che la caratterizzano, l'incontro tra culture diverse, le fatiche e le possibilità che essa comporta sono l'oggetto di questo volume, frutto di molti anni di studio, di ricerca e di incontro con famiglie immigrate da parte dei due autori. Interessante è il taglio adottato in questo libro per analizzare il fenomeno migratorio: quello familiare. Tale approccio risulta essere ancora abbastanza nuovo nell'ambito degli studi sull'immigrazione; anche se in altri settori la psicologia della famiglia vanta decenni di ricerche e approfondimenti. Ridare spessore ai legami, in particolar modo a quelli familiari, permette, secondo Gozzoli e Regalia, di allargare la prospettiva di analisi e porre lo sguardo sul soggetto collettivo famiglia che in realtà, nella maggior parte delle dinamiche riguardanti la migrazione, è regista e protagonista. L'approccio proposto permette di guardare all'immigrazione non solo come un evento che ha ripercussioni a livello individuale, ma anche come evento plurigenerazionale che si svela nella trama delle generazioni. Porre al centro dell'attenzione la famiglia significa, inoltre, "attraversare il tempo", senza fermarsi solo all'immediato, al presente. All'idea di adattamento si sostituisce quindi la gestione della transizione, dei passaggi generazionali. L'approdo della migrazione è quindi essenzialmente generazionale. L'evento migrazione è visto, in questo volume, come un "evento critico" al pari di altri che costellano la vita familiare; è quindi inteso come momento cruciale, che richiede all'intera famiglia una modificazione dei precedenti equilibri ed una riorganizzazione del sistema affinché risulti funzionale. La criticità, che quindi non vuol dire patologia, di quest'evento sta nel fatto che esso porta con sé rischi e risorse e richiede alla famiglia di mettersi in gioco per farvi fronte. Si tratta di un passaggio che implica rottura, separazione, perdita, distacco forte, sradicamento, ma anche possibilità e opportunità di crescita e di sviluppo. Naturalmente le famiglie provenienti da un contesto culturale differente da quello occidentale si trovano a confrontarsi con queste nuove realtà e con i suoi valori, che mettono in discussione le regole familiari consolidate. Emerge così il tema che attraversa tutto il volume: la cura dei legami tra chi parte, chi rimane e chi nasce e cresce lontano dal paese d'origine, tra chi ospita e chi è ospitato. Emerge, sia per la famiglia migrante che per la coppia mista, chiaramente il problema dell'incontro/scontro tra culture. Si afferma in questo incontro la sfida dell'accettare la differenza dell'altro, di individuare il limite invalicabile nel confronto con l'altro, affinché non rincorra vanamente l'omologazione, ma si percorra la strada del riconoscimento reciproco. Ciò che in realtà è in gioco nella regolazione delle distanze con l'ambiente, è il problema della rinegoziazione delle distanze familiari a livello intergenerazionale. Sono chiamate direttamente in causa, sebbene in tempi diversi, le diverse generazioni di immigrati. Il migrante può stare bene tra due culture; questo essere "tra" non preclude necessariamente la possibilità di continuare ad essere "con", di non cessare di sentirsi parte di una storia familiare e comunitaria. Il volume tratta, infine, le possibili modalità di relazione tra la società ospitante e le famiglie migranti/coppie miste, giungendo ad affrontare "modalità e strumenti" attraverso cui i servizi si predispongono ad accogliere le famiglie straniere, fa emergere chiaramente la grande dimestichezza dei due autori con queste tematiche. L'originalità e l'appropriatezza dell'approccio utilizzato insieme alla fluidità e alla piacevolezza nella lettura fanno di questo testo un valido e stimolante riferimento teorico-pratico nella gestione della relazione tra culture, che si fa sempre più necessaria e rilavante nel contesto societario attuale.

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