Un intervento ufficiale del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I che colloca l’incontro del prossimo 25 maggio a Gerusalemme con Papa Francesco nella storia dei rapporti tra “Chiese sorelle”.

Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:38:05

Amati fedeli e amici, Lo storico incontro del 5 gennaio 1964 tra le lungimiranti guide della Chiesa Cattolica Romana e della Chiesa Ortodossa, Papa Paolo VI e il mio venerabile predecessore il Patriarca Ecumenico Atenagora, ha segnato l’inizio di una nuova era nelle relazioni tra le due Chiese, che gli stessi pionieri chiamavano “sorelle”. Il significato di tale evento può essere colto interamente solo se lo si colloca nel contesto della millenaria divisione della Chiesa, fondate sulla separazione teologica e sulla diffidenza reciproca tra le due grandi tradizioni della Chiesa Orientale e Occidentale. Naturalmente l’incontro a Gerusalemme del 1964 è stato solo l’inizio di un percorso molto lungo, che le generazioni seguenti sono state chiamate a proseguire. Guardando ai 50 anni successivi a quell’evento, entrambe le Chiese possono dirsi per i tanti traguardi raggiunti sia nel dialogo della carità, cioè negli scambi e nelle comunicazioni avvenute tra le rispettive guide e rappresentanti, che nel dialogo della verità, cioè nel dialogo e nelle discussioni teologici ufficiali. Lo spirito di amore fraterno e rispetto reciproco ha preso il posto delle vecchie polemiche e del sospetto. Non serve dire che c’è ancora molto da fare e che, certamente, la strada sembra essere lunga. Tuttavia siamo chiamati a seguire questo cammino, nonostante tutte le difficoltà e i passi indietro. In quanto credenti a seguaci di nostro Signore Gesù Cristo, che ha pregato affinché i suoi discepoli fossero una cosa sola, ut unum sint, riconosciamo che non abbiamo alternative. Preghiamo affinché anche voi camminiate con noi in questo viaggio verso la riconciliazione. Che il Signore vi benedica.