Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:43:04
La visita del Papa a Cipro ha un significato particolare per tutti i cattolici ciprioti. I cattolici locali sono maroniti (circa 6500) e latini (circa 2000), ma se teniamo conto degli immigrati il numero dei cattolici è piuttosto elevato in relazione alla piccola popolazione di un’isola come Cipro (circa 700 mila abitanti). Secondo il ministero degli interni gli immigrati legali sull’Isola sono circa 30 mila, ma quelli irregolari sono probabilmente altrettanti. Molti di questi immigrati sono cattolici: la maggior parte delle Filippine, molti dallo Sri Lanka, mentre diversi provengono dal Kerala e dal Karnataka (India). Accanto a queste numerose comunità ci sono diverse persone della Nigeria, del Camerun e di altri paesi dell’Africa, oltre a un piccolo numero di persone di altri paesi dell’Asia.
Direi che specialmente gli immigrati cattolici sono ansiosi di vedere il Papa e di partecipare alle diverse cerimonie previste dal programma. È un’occasione unica nella loro vita! Normalmente gli immigrati cattolici appartengono alla Chiesa Latina, il cui Vescovo è il Patriarca di Gerusalemme, Sua Beatitudine Fouad Twal.
Durante la preparazione, molti sacerdoti hanno parlato dell’importanza spirituale della visita: non è né un evento sociale, né un affare politico. Sarà un incontro spirituale tra i figli e il loro padre, maestro e guida. Vogliamo che gli effetti della visita permangano in tutte le nostre parrocchie e tra tutti i fedeli per rafforzare la nostra fede nella Chiesa di Cristo e la nostra fedeltà al Suo Vicario.
Tre o quattro Vescovi ortodossi si sono espressi contro questa visita. Uno si è spinto a dichiarare che il Papa è eretico e che non è un Vescovo, dal momento che la Chiesa Latina «si è separata dalla vera Chiesa». Oltre a questi ci sono quelli che accusano il Papa di aver taciuto sugli scandali di alcuni sacerdoti. Per questa ragione un’associazione locale ha chiesto al Procuratore generale della Repubblica di arrestare il Papa non appena atterrerà a Cipro. Le accuse e il modo in cui sono state formulate non meritano risposta alcuna, visto che nascono dal pregiudizio e nessuna prova riuscirà mai a far cambiar posizione a quanti al pregiudizio si ispirano.
L’Arcivescovo di Cipro e capo della Chiesa ortodossa Chrysostomos II ha dichiarato che tutti i Vescovi ortodossi devono accettare il Papa e devono presenziare al suo ricevimento, dal momento che il Sinodo ortodosso ha approvato la visita. Inoltre ha minacciato di sospensione dalla partecipazione alle riunioni del Sinodo ortodosso per un anno quanti si rifiuteranno di essere presenti.
Generalmente a Cipro le relazioni tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa sono buone. Direi anzi che Cipro è l’unico paese a maggioranza ortodossa in cui la Chiesa cattolica è accettata, riconosciuta e apprezzata, sia da parte della Chiesa ortodossa che dello Stato. Certo, nella vita delle parrocchie ci sono alcune difficoltà pratiche, soprattutto per quanto riguarda i sacramenti. La mia opinione personale è che molti ortodossi, anche tra il clero, ignorino cosa sia la Chiesa cattolica. Tale “ignoranza” si nutre di pregiudizi e informazioni false relative alla storia e alle cause della divisione tra le due Chiese trasmesse nelle istituzioni educative. Sembra però che attualmente stiano tentando di correggere questa tendenza con un approccio più oggettivo.
Le incomprensioni sono frequenti soprattutto da parte dei media, che considerano la Chiesa cattolica solo come un’organizzazione umana e dichiarano la loro opposizione quando essa espone la sua dottrina a proposito dell’aborto, del matrimonio omosessuale, delle relazioni prematrimoniali, dei preservativi, ecc.
Quanto alla situazione di Cipro, in passato la Chiesa ha sempre fatto riferimento alle decisioni delle Nazioni Unite e ha sempre auspicato di vedere le divisioni risolversi in una soluzione giusta e conveniente per le due parti. Credo che la visita non metterà a repentaglio i negoziati, al contrario darà nuovo slancio e coraggio alle persone che vi sono implicate. Lo scopo principale della visita del Papa, di fatto, ha una dimensione assolutamente pastorale: il nostro Santo Padre viene a trovare noi, suoi figli e figlie, e a visitare la Chiesa cattolica di Cipro per incoraggiarla e consolarla.
L’aspetto politico della visita è secondario; quello ecumenico potrebbe essere importante, nel senso di un rafforzamento delle relazioni tra le due Chiese. Ma nulla più di ciò.
Sua Santità viene inoltre per incontrare i Patriarchi, Arcivescovi e Vescovi del Medio Oriente per consegnare loro l’Instrumentum Laboris sul quale si baserà il Sinodo sul Medio Oriente che si terrà a Roma dal 10 al 24 ottobre 2010.