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Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:50:09

Autore: Benedetto XVI Titolo: Gesù di Nazaret Editore: Rizzoli editore Il libro di Benedetto XVI Gesù di Nazaret vuole essere innanzitutto un'opera che colma un vuoto. Lo confida l'autore stesso: «Al tempo della mia giovinezza esisteva una serie di opere entusiasmanti su Gesù» (p. 7), ma dopo tutti i tentativi di ricostruzione del Gesù storico prodotti a partire dai risultati della ricerca storico-critica «è rimasta l'impressione che, comunque, sappiamo ben poco di certo su Gesù e che solo in seguito la fede nella sua divinità abbia plasmato la sua immagine… Una simile situazione è drammatica per la fede perché rende incerto il suo autentico punto di riferimento: l'intima amicizia con Gesù, da cui tutto dipende, minaccia di annaspare nel vuoto» (p. 8). Lo scopo del libro è dunque quello di aiutare ad uscire da questa situazione offrendo un'interpretazione della figura di Gesù a partire dai dati offerti dal Nuovo Testamento: «Ho voluto fare il tentativo di presentare il Gesù dei vangeli come il Gesù reale, come il "Gesù storico" in senso vero e proprio. Io ritengo che proprio questo Gesù - quello dei vangeli - sia una figura storicamente sensata e convincente»(p. 18). Il libro si apre con un ampia Premessa (pp. 7-20) in cui l'autore da ragione del metodo adottato. Egli afferma di far uso dei preziosi risultati raggiunti dal metodo storico critico. Di questo metodo egli afferma la necessità in quanto la fede cristiana si fonda su eventi storici sui quali è giusto indagare con metodi appropriati. Nello stesso tempo Benedetto XVI, anche alla luce dei recenti documenti dedicati all'interpretazione biblica (cfr. p. 11), afferma la necessità di superare i limiti della ricerca storico-critica (un sintetico e chiaro elenco di questi limiti si trova alle pp. 12-14). L'evento cristiano infatti ha, come fondamento, la storia di Gesù che costituisce, secondo la testimonianza neotestamentaria, un unicum, mai prima apparso e non più ripetibile. I testi cristiani, in particolare i Vangeli, hanno la pretesa di annunciare tale novità; le loro parole hanno un intrinseco valore aggiunto: «Esistono dimensioni della parola che l'antica dottrina dei quattro sensi della Scrittura ha colto in nuce in maniera assolutamente adeguata» (p.16). È dunque necessaria un'esegesi teologica. Benedetto XVI ricorda a questo proposito la novità rappresentata dal metodo della lettura canonica che interpreta un testo inserendolo nell'ampia trama di tutte i testi che riconosciuti dalla comunità come testi ispirati (canone). Per cogliere realmente la figura di Gesù è necessario andare oltre a ciò a cui arriva il metodo storico, dar fiducia ai Vangeli (cfr. p. 17) ed accogliere la loro convinzione che Gesù, come uomo, fosse anche Dio. È evidente che l'ultimo passo, accogliere Gesù come figlio di Dio, non è il risultato di analisi storica, è decisione di fede, ma tale decisione si pone in continuità con la ragione in quanto, proprio alla luce delle testimonianze evangeliche, si presenta come la conclusione più razionale e più capace di dar ragione degli effetti che la persona di Gesù ha prodotto nella storia. Non è infatti più logico «anche dal punto di vista storico, che la grandezza si collochi all'inizio e che la figura di Gesù abbia fatto nella prassi saltare tutte le categorie disponibili e abbia potuto così essere compresa solo a partire dal mistero di Dio?» (pp. 18-19). A conclusione della Premessa il Papa svela il cammino interiore del libro e precisa anche che quella pubblicata è solo una parte; ne seguirà un'altra in cui saranno trattati anche i racconti dell'infanzia. Dopo la premessa metodologica (alla quale va collegata anche la Bibliografia ragionata, pp. 409-421) l'autore, nell'Introduzione, si prefigge di focalizzare subito il mistero della persona di Gesù e del suo insegnamento. Il segreto dell'identità di Gesù è il suo rapporto unico con Dio chiamato Padre, «è la parola Figlio. Senza questo fondamento interiore [il suo insegnamento] sarebbe temerarietà» (27). La ricerca, definita come «tentativo di ascoltare Gesù e di fare la sua conoscenza» (257), è svolta in dieci capitoli i cui contenuti possono così essere sintetizzati: la presentazione degli inizi dell'attività di Gesù (battesimo; tentazioni), la sua predicazione (il vangelo del regno di Dio; il discorso della montagna; le parabole; le grandi immagini giovannee; le affermazioni di Gesù su se stesso), la sua preghiera (la preghiera del Signore), la comunità che Egli ha raccolto ( i discepoli); la presentazione di due momenti decisivi della vita di Gesù (la confessione di Pietro e la trasfigurazione). La prima parte del capitolo 8 è dedicato all'esposizione della questione giovannea per introdurre il lettore a comprendere la singolarità del quarto vangelo (la questione giovannea, 257-279). Il genere dell'opera è originale. L'autore in più parti la definisce una meditazione (per es. pp. 102.115); in realtà è un'esposizione che tocca vari registri: si nutre dei risultati dell'esegesi storica; approfondisce il senso della testimonianza evangelica alla luce del criterio dell'unità della Scrittura; entra in dialogo con la tradizione della chiesa. Altro elemento significativo è l'attenzione costante al presente con la volontà di aiutare il lettore a percepire l'attualità della persona e del messaggio di Gesù. Cito a questo proposito un solo esempio: la riflessione sul potere di esorcismo dato ai discepoli (pp. 209-210). Benedetto XVI estende il commento dell'invio dei discepoli in missione invitando a riflettere sull'azione liberante realizzata dall'annuncio cristiano sul mondo pagano: «il mondo antico ha vissuto l'irruzione della fede cristiana come liberazione dai demoni, una paura che ... dominava tutto… Solo la fede nell'unico Dio libera e "razionalizza" il mondo» (208). La novità del metodo può spiazzare alcuni abituati a confrontarsi con testi che si muovono esclusivamente in campo o spirituale o teologico od esegetico. Ma moltissimi troveranno in questo libro la testimonianza di un credente che dà ragione della speranza in Gesù; testimonianza che fa leva sulla razionalità ed è quindi tesa a superare la divisione tra il Gesù della storia e il Cristo della fede. «Al tempo della mia giovinezza esisteva una serie di opere entusiasmanti su Gesù»: è lecito pensare che questo opera di Benedetto XVI possa consentire a tanti, soprattutto giovani, di entusiasmarsi di Gesù.

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