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Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:50:06

Titolo: ARAB INSIGHT Vol.1 - N.1 - Spring 2007 Editore: World Security Institute - Washington, DC Il governo americano ha dimostrato più volte, nel corso degli ultimi anni, di avere serie difficoltà a comprendere le diverse culture del Medio Oriente. Gli errori commessi nel tentativo di riorganizzare l'Iraq post-Saddam Hussein e le posizioni prese nei confronti del governo palestinese di Hamas o della realtà del Libano, secondo molti osservatori mediorientali, sono segni di questa carenza di comprensione. È sulla base di queste premesse che il centro di ricerche non-profit World Security Institute, con base a Washington, ha lanciato una rivista trimestrale, Arab Insight, che si propone di portare nuove voci e prospettive arabe all'attenzione dei centri decisionali nella capitale americana. Il governo di Washington, il Congresso, i think-tanks statunitensi, il mondo delle lobbies, e più in generale gli esperti di affari internazionali, sono gli interlocutori a cui punta la rivista, i cui promotori sostengono di presentare «voci che fino ad oggi non sono state ancora ascoltate» nella capitale. Arab Insight è realizzato negli uffici del Cairo del World Security Institute e contiene articoli scritti originariamente in arabo da studiosi ed esperti di tutto il Medio Oriente, tradotti in inglese e mirati a un pubblico americano. «Questi articoli - spiega Whitney Parker, direttore delle comunicazioni al World Security Institute - offriranno ai policy makers e al pubblico una possibilità di ottenere una prospettiva più accurata e precisa sulla regione, da parte di chi ci vive». La rivista si presenta come indipendente e i suoi responsabili sottolineano di non ricevere finanziamenti né dal governo americano, né da governi del mondo arabo. «Siamo una fonte d'informazione imparziale e non faziosa sul mondo arabo per un pubblico americano e occidentale», spiegano i promotori. Diretta da Mohamed Elmenshawy, che già si occupa di Taqrir Washington, una pubblicazione online che racconta l'America al mondo arabo, la nuova rivista dedicherà ogni numero a un tema unico, sviluppato a più voci. Il numero di debutto ha per titolo Islam, Political Islam and America e raccoglie contributi da Egitto, Territori Palestinesi, Iraq, Marocco, e Siria. Nei vari articoli, ci si interroga sulla politica estera americana vista nella prospettiva del Medio Oriente. L'egiziano Khalil al-Anani, per esempio, analizza a fondo la visione che degli Usa hanno i Fratelli Musulmani e il suo contributo è integrato da un'intervista a uno dei leader del movimento, Essam al-Iryan. Altri articoli cercano di esaminare i motivi per cui, in apparenza, l'America è disponibile ad accettare alcuni movimenti islamici, ma ne rigetta e ne combatte altri: una panoramica che spazia su Egitto, Libano e Territori, affronta la questione dei rapporti con gli sciiti in Iraq e si sposta poi nel Maghreb. La seconda parte del primo numero della rivista, invece, offre un'analisi delle posizioni dei movimenti islamisti nelle loro rispettive società e tenta di affrontare il tema della 'Islamic governance' e del rapporto tra l'Islam e il concetto di democrazia. Jumana Shehata, una giornalista del Daily Star Egypt, si avventura sul delicato terreno del rapporto tra Islam e diritti umani, ripercorrendo per esempio la realtà della donna alla luce della sharia. L'autrice non manca di sottolineare come la legislazione islamica sia più fluida e in divenire di quanto normalmente si pensi e sottolinea come molti nel mondo islamico ritengano la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, «che è stata redatta in paesi Occidentali, come basata su ideali che hanno le radici nel Cristianesimo e nella storia dell'Occidente», quindi difficili da integrare con la storia e la cultura dei paesi musulmani. Per maggiori informazioni sulla rivista e per scaricarne una versione online, il sito Internet del centro di ricerche è: www.worldsecurityinstitute.org

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