La Chiesa in Iraq. Storia, sviluppo e missione dagli inizi ai nostri giorni

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Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:09:45

Iraq chiesa.jpgRecensione di Fernando Filoni, La chiesa in Iraq. Storia, sviluppo e missione dagli inizi ai nostri giorni, LEV, Roma 2015.

«Dalla conoscenza nasce la stima, e con la stima l’amicizia e l’affetto». È questa forte convinzione, espressa dall’autore nella prefazione, a guidare la stesura del volume, che presenta la cangiante situazione delle comunità cristiane della Mesopotamia nel corso della loro storia millenaria, dalla loro nascita – fine I e inizio II secolo – ad oggi. Benché l’attenzione sia focalizzata sui cristiani di Iraq, in effetti l’area geografica che interessa la storia tracciata è più ampia: include infatti la Persia, parte dell’Armenia e dell’odierna Turchia sud-orientale e parti dell’odierna Siria, in particolare la Gezirà, ovvero quell’ampia fascia rurale situata al confine tra Siria, Iraq e Turchia, tradizionalmente densa di villaggi cristiani. Questi sconfinamenti “geografici” rispetto ai confini politici dell’Iraq moderno non devono stupire. L’autore fin dall’inizio chiarisce che lo Stato iracheno, compagine politica creata dalle potenze europee dopo la prima guerra mondiale, manca in effetti di una tradizione culturale, sociale e politica unitaria. L’Iraq comprende una società di tribù, di comunità religiose e di etnie diverse, la cui presenza interseca e supera i confini moderni degli Stati.

La storia dei cristiani in Iraq, pur avendo specificità proprie, non può essere scritta senza tenere conto del contesto limitrofo, in cui le medesime comunità cristiane hanno vissuto, all’interno di società etnicamente e religiosamente sempre composite. Lo stesso soggetto ecclesiale è d’altra parte plurale: i cristiani dell’area mesopotamica sono suddivisi in tante Chiese (assira, caldea, siro-ortodossa, siro-cattolica, armena) che tuttora esprimono, sia pur con toni riconciliati, la diverse sensibilità teologiche e culturali della Chiesa antica. L’autore ha fatto una scelta precisa di metodo, privilegiando nella sua stesura un punto di vista prevalentemente politico e istituzionale. Un grande merito del volume è proprio quello di ripercorrere la storia dei cristiani di Iraq presentando in modo sistematico la loro situazione all’interno delle evoluzioni politiche che necessariamente ne influenzavano le sorti, e che vengono analizzate in modo organico e ricco di particolari. L’attenzione alla dimensione politica s’integra con l’analisi dettagliata e ricca di dati delle missioni attuate dalla Chiesa cattolica latina in quest’area del Medio Oriente, in particolare dal XVI al XX secolo.

Tale analisi include i riferimenti particolareggiati ai vari missionari latini – appartenenti a grandi ordini religiosi tra i quali gli agostiniani scalzi, i carmelitani, i cappuccini, i domenicani – inviati nell’area mesopotamica con il duplice intento di promuovere la comunione dei cristiani ortodossi con la Chiesa cattolica e di sostenere le stesse comunità cristiane soprattutto sul piano educativo e culturale. Emerge molto bene la complessità delle relazioni che caratterizzano il ruolo di questi missionari: in primo luogo il rapporto con il Papa, ma anche le relazioni con gli Stati europei, specie la Francia, che nel tempo delle Capitolazioni si propone come “protettore” dei cristiani di Oriente, e naturalmente le relazioni con il potere politico locale, sempre di appartenenza musulmana.

Ne emerge una storia sofferta, caratterizzata a partire dal secolo VII dal predominio politico islamico, che ha significato l’inizio di un periodo plurisecolare di discriminazioni, di pressioni legali per indurre i cristiani alla conversione all’Islam, e che ha provocato spesso situazioni estese di povertà economica e culturale. Tuttavia emerge anche come una storia così sofferta abbia temprato le comunità cristiane radicandole nella fede e nella testimonianza, rendendole di fatto capaci di sopravvivere all’interno di un percorso storico in cui prevalgono i colori drammatici, che si intensificano nel XX secolo e che oggi con il successo militare dell’ISIS – finora non seriamente ostacolato – sembrano di nuovo prevalere in modo impressionante.

Le opinioni espresse in questo articolo sono responsabilità degli autori e non riflettono necessariamente la posizione della Fondazione Internazionale Oasis

Per citare questo articolo

 

Riferimento al formato cartaceo:

Andrea Pacini, Cristiani d’Iraq, la storia di una fede temprata, «Oasis», anno XI, n. 22, novembre 2015, pp. 130-131.

 

Riferimento al formato digitale:

Andrea Pacini, Cristiani d’Iraq, la storia di una fede temprata, «Oasis» [online], pubblicato il 5 novembre 2015, URL: https://www.oasiscenter.eu/it/cristiani-diraq-la-storia-di-una-fede-temprata.

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