Con un messaggio su ikhwanonline.com nel febbraio 2019 l’ufficio centrale dei Fratelli musulmani ha lanciato un appello all’impegno armato per combattere i «criminali dei servizi dello Stato terrorista» egiziano. La traduzione.

Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 10:01:24

Nel nome di Dio, Clemente, Misericordioso,

 

«E non dite di coloro che son stati uccisi sulla via di Dio: ‘Son morti”. No! Che anzi essi sono viventi, senza che voi li sentiate». [al-Baqara 2,154] [1]

 

O, voi che vivete presso il vostro Signore, pace sia su di voi tra gli immortali.

 

A voi che avete fatto dono alla Umma della vostra giovinezza pagando il prezzo per liberarla dal giogo dei criminali. Valorosi, non vi tirate indietro e non manifestate paura. Supplicate Iddio, perché ciò che Dio possiede è migliore e duraturo.

 

O fratelli, questo è stato il vostro grido continuo: «La morte sul cammino di Dio è il nostro estremo desiderio». Queste sono le suppliche che formulate ogni sera: «Mia Umma sono pronto a sacrificare la mia anima per la Tua causa».

 

Ed ecco che le vostre grida sono messe alla prova. Testimoniano davanti a Dio che esse nascono da convinzione, eroismo, sacrificio.

 

O voi eroi, siamo in rottura con il regime, e ci troviamo in mezzo al guado. Sappiate che se vi ritirate, non sarete in grado di far rivivere ciò che è andato perduto, né di salvare ciò che rimane.

 

Unitevi e alleate le vostre forze in vista di una rivoluzione, per annientare tutti gli oppressori, vendicare i martiri che hanno intrapreso questa via, e infine, per salvare i vostri e la vostra patria.

 

O voi rivoluzionari pronti all’azione, sparsi sui territori della patria, e in tutti i luoghi dove vi trovate, è tempo di prepararsi al giorno della collera con la quale scuoterete l’abito dell’umiliazione che ricopre l’Egitto. Il momento è arrivato, imperativamente. Rimboccatevi le maniche e mostrate a Dio il bene che da voi emana.

 

L’Ufficio generale del gruppo dei Fratelli musulmani tende le mani, lascia le porte delle sue istituzioni spalancate per tutti coloro che sono desiderosi di adempiere questo compito, in vista di una preparazione che non è finita e che non lo sarà fino a che non si giungerà alla vittoria, garantita dalle anime dei martiri, e con la quale Dio purificherà l’ira dei cuori dei credenti.

 

I comandamenti dei martiri, i messaggi immutabili e la sfida degli uomini liberi dietro le sbarre di tutte le prigioni vi implorano di non deviare dal vostro compito, a qualunque costo. Che i vostri discorsi siano composti dalle parole del martire e guida Sayyid Qutb:

 

Fratello mio, oggi sono solido. Schiaccio le dure rocce delle montagne. Domani tirerò fuori l’ascia della liberazione per tagliare le teste dei serpenti.

 

Quanto ai criminali dei servizi dello Stato terrorista, diciamo [loro]: «Oggi vi inebriate del nostro sangue, ma domani grazie all’aiuto di Dio sarete sradicati per mezzo di una rivoluzione vittoriosa. Preparatevi, noi siamo in guardia».

 

«E scuoteran la testa e ti diranno: “E quando?” Rispondi: “Può darsi tra poco!”». [al-Isrā 17,51]

 

I Fratelli musulmani. Ufficio generale. Il Cairo, venerdì 17 Jumādā al-Ākhir 1440, ore 22, febbraio 2019.

 

 

 


[1]  Risālat al-ikhwān al-muslimīn: azāʼun mu’ajjalun wa qisāsun mustahaqq, traduzione dall’arabo al francese di D. Avon, in collaborazione con Abdellatif Idrissi, https://bit.ly/3axBnmT. Traduzione in italiano a cura della redazione di Oasis

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